Papa Francesco rischia seriamente di essere un obiettivo in un attentato. Per il momento l'Antimafia è riuscito a evitarlo. Ma l'allarme c'è e fa spavento. "Con la costante attenzione investigativa dell'intelligence e delle forze di polizia - ha spiegato il procuratore Franco Roberti in una intervista al Tg2000 - riusciamo a prevenire eventuali progetti di attentati in Italia. Un buon numero sono stati già prevenuti e bloccati".
Recentemente un'indagine della procura distrettuale di Milano ha arrestato dei soggetti di origine marocchina che vivevano in Italia e che avevano progettato di andare a combattere il jihad in Siria. Ma questi sono stati bloccati in Italia dalla Siria con l'ordine di rimanere nel nostro Paese per commettere attentati. Uno degli indagati aveva già tentato di procurarsi delle armi per eseguire un attentato ma è stato bloccato prima che portasse a compimento questo proposito insano. "Speriamo che non si verifichi mai un attentato - ha proseguito Roberti - ma noi non abbassiamo mai la guardia".
L'Antimafia non può escludere il rischio in assoluto. "Ma - ha puntualizzato Roberti - con la dovuta attenzione investigativa e anche la collaborazione dei cittadini possiamo essere relativamente tranquilli". "L'Italia - ha sottolineato - è sicuramente un paese a rischio attentati come riferiscono i servizi d'intelligence occidentali. Sappiamo anche attraverso le indagini sul web che ci sono progetti e idee di attentati". In questo quadro, lo scambio informativo è fondamentale.
"Purtroppo non sempre gli altri Paesi anche dell'Unione europea hanno mostrato questa disponibilità - ha continuato - alcune volte ci sono state delle riserve, gelosie ed egoismi investigativi assolutamente ingiustificabili. Per fortuna - ha concluso - questi atteggiamenti stanno cadendo specialmente dopo gli attentati di Parigi e Bruxelles".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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