Cronache

Il Papa tuona contro la prostituzione: "Malattia dell'umanità"

Papa Francesco ha scritto una prefazione anti-prostituzione al libro di Don Aldo Bonaiuto. Per il papa le prostitute sono "schiave" della società odierna

Il Papa tuona contro la prostituzione: "Malattia dell'umanità"

Il Papa, attraverso una prefazione scritta per un libro di Don Aldo Bonaiuto, ha parlato di prostituzione in termini di "malattia dell'umanità". Il consacrato che ha firmato "Donne crocifisse, la vergogna della tratta raccontata dalla strada", un'opera che è uscita nella giornata odierna e che è stata pubblicato da Rubbettino, proviene dalla Giovanni XXIII. Il pontefice della Chiesa cattolica, nel suo testo introduttivo, parte proprio da lì: dalla comunità sociale fondata da don Oreste Benze, dalle storie esistenziali ripercorribili visitandola, come lo stesso vescovo di Roma ha fatto nel 2016, e dalla "opportunità", che certe vicende concedono, di "rivivere le ferite di Cristo".

Quello della prostituzione è un tema che il Papa ha già affontato. Quando era arcivescovo di Buenos Aires, Jorge Mario Bergoglio usava mettere in salvo quelle che ancora oggi definisce "schiave". Il fenomeno è interessato dalla ingiustizia sociale. "Qualsiasi forma di prostituzione - scrive il pontefice della Chiesa Cattolica nel testo introduttivo al libro di Don Aldo Bonaiuto - è una riduzione in schiavitù, un atto criminale, un vizio schifoso. che confonde il fare l'amore con lo sfogare i propri istinti torturando una donna inerme". Sono parole forti, che delimitano la visione della dottrina cattolica in materia. Uno degli ambiti citati è quello della "corruzione": è quella la sfera criminale individutata dal pontefice in relazione a quella che non esita a definire ""una malattia dell'umanità"". Ma la prostituzione è anche"un modo sbagliato di pensare della società", così com'è stato riportato dall'Agi.

Vale la pena rimarcare di come don Aldo Bonaiuto, che è in prima linea su questo fronte, sia quell'ecclesiastico che contribuì al dibattito sulla riapertura delle cosiddette "case chiuse", un intervento caldeggiato dalla Lega per un certo periodo di tempo, sentenziando su come lo Stato non possa rischiare di divenire un "pappone".

Il Santo Padre, considerando quanto argomentato nella sua prefazione, sembra pensarla decisamente alla stessa maniera.

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