Pavia, botte alla moglie: assolto perché depresso per la separazione

Secondo il parere dello psichiatra, l'uomo al momento dei fatti non sarebbe stato in grado di intendere e di volere

Pavia, botte alla moglie: assolto perché depresso per la separazione

Non sempre i maltrattamenti rappresentano un reato. O almeno è quanto avrebbe affermato il giudice del tribunale di Pavia, decidendo per l'assoluzione di un marito che aveva picchiato la moglie.

Secondo quanto racconta il Giorno, infatti, i coniugi si stavano separando e proprio questa situazione avrebbe influito sul comportamento dell'uomo, che al momento dei fatti non sarebbe stato in sé, perché in preda a uno stato depressivo che l'avrebbe fatto agire quasi contro la sua volonà. Le motivazioni che hanno spinto il giudice a prendere questa decisione non sono ancora state rese note e verranno depositate più avanti, ma sembra che nel corso del processo abbia avuto molto peso il parere di un perito.

Al marito erano stati contestati i reati di maltrattamenti e lesioni, dato che, mentre già era in corso la separazione tra i coniugi, l'uomo aveva pocchiato la moglie, provocandole lesioni al naso e a tutto il viso, per le quali la donna lo aveva denunciato. Durante il procedimento, però, il parere del medico psichiatra aveva fatto propendere il giudice per l'assoluzione dell'imputato. Lo specialista, infatti, avrebbe stabilito che, quando ha picchiato la moglie, l'uomo non era in grado di intendere e di volere, perché sarebbe stato in preda a un forte stress e a uno stato depressivo, causati dalla separazione.

Di conseguenza, il giudice si è pronunciato per l'assoluzione e il legale dell'uomo ha fatto sapere che "non è stata applicata nessuna misura di

sicurezza perché il mio assistito è stato dichiarato non socialmente pericoloso, in quanto lo stato depressivo era strettamente legato solo a quel periodo. Il perito è stato attento a valutare la situazione umana".

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