Il pescatore Renzi, i pesci azzurri e l'esca avvelenata

Il pescatore Renzi, i pesci azzurri e l'esca avvelenata

Radiofante, fonte incontrollabile ma sicura su ciò che davvero accadeva in guerra, informa che in questi giorni la prima occupazione di Matteo Renzi non sia la crisi dell'Ilva bensì, con lusinghe e promesse di ricandidature certe, rubare deputati e senatori a Forza Italia per rafforzare il suo fragile partito. Probabilmente ha capito che a sinistra non c'è trippa per gatti e si illude di poter sfondare se non a destra almeno al centro. Alcune trattative sarebbero in stato avanzato e sono meno segrete di quanto pensino gli interessati (spioni e doppiogiochisti abbondano anche in Parlamento).

Non devo certo insegnare io a Renzi come ci si muove in politica, ha dimostrato di saperlo fare assai bene salvo poi rovinare tutto per eccesso di sicurezza. Ciò detto mi chiedo però come possa pensare di trasformare un parlamentare acquisito di Forza Italia in voti per il suo partito.

La maggior parte degli onorevoli non ha un numero significativo di voti propri, sono lì grazie a quelli del partito e del suo leader. E non credo che un elettore di Berlusconi sia disposto un domani a votare l'ex segretario del Pd e i suoi amici di sinistra solo perché glielo dice Tizio o Caio. Prova ne è che i partiti nati dalle scissioni di Forza Italia (il Fli di Fini, il Nuovo Centro Destra di Alfano, Ala di Verdini e Cambiamo) hanno fatto il quarantotto in Parlamento ma sono poi morti per mancanza di elettori.

Per di più vale anche il ragionamento inverso. Perché mai un elettore di sinistra dovrebbe votare un ex politico di destra con la fama di traditore opportunista (vale la vecchia regola: chi tradisce una volta tradirà sempre).

Capisco che tutto questo a Renzi non importi, è fatto così e vive alla giornata. Vuole pescare il pesce azzurro, ma l'esca è avvelenata. Può un parlamentare di Forza Italia, pur disperato per la possibile perdita di ruolo e reddito, fidarsi di uno come Renzi che ha tradito tutti, ma proprio tutti, compresi gli elettori del suo Pd?

Un consiglio non richiesto a chi sta per abboccare all'amo: prima di vendersi, blindare da un notaio il compenso.

Ma soprattutto accertarsi che il notaio non sia un figurante di Scherzi a Parte assunto da Renzi come suo complice o che il contratto non sia scritto con inchiostro simpatico. L'uomo è capace di tutto, anche di dirti: «Fidati di me amico, stai sereno».

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