La politica a rischio setta

Vorrei che chi ci governa e amministra venisse scelto unicamente dagli elettori. E non dai giudici, dai burocrati o dai soviet che governano i partiti

La politica a rischio setta

Fino a che gli avvisi di garanzia, in piena campagna elettorale, li inviano i magistrati, passi. Nel senso che ormai siamo abituati a queste invasioni di campo e gli elettori, assuefatti hanno dimostrato di non farci praticamente caso. Ma quando a spostare la competizione politica sul piano giudiziario e burocratico è la politica stessa, allora si capiscono tante cose, a partire dal crescente disamore dei cittadini che sempre più si rifugiano nell'astensionismo per legittima difesa. Che senso ha, per esempio, che alcuni partiti rivali si rivolgano ai giudici per fare escludere dalle elezioni di Milano il candidato sindaco del Pd, Giuseppe Sala, giocando su cavilli formali che anche se provati nulla toglierebbero o aggiungerebbero alla sostanziale legittimità della candidatura stessa? Che senso ha, come ha fatto Bebbe Grillo, licenziare il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, colpevole di «mancata comunicazione» di un avviso di garanzia per banali atti di ufficio? E che senso ha escludere dalle elezioni per errori formali compiuti in buona fede il partito della Meloni a Milano è quello di Fassina a Roma?

Io sono per Sala candidato, Pizzarotti sindaco, Fratelli d'Italia e Fassina in corsa. Sono perché la politica non si occupi degli avversari, dei cavilli e dei moralismi ma di noi. Vorrei che chi ci governa e amministra venisse scelto unicamente dagli elettori, non dai giudici, dai burocrati o dai soviet che governano i partiti. Faccio un appello, anche se resterà inascoltato: fuori tutti - arroganti, faccendieri inquinatori di pozzi e mestatori - fateci decidere liberamente che non siamo così stupidi come pensate. Già abbiamo un Parlamento di abusivi e un governo di non eletti. In quanto a democrazia sospesa penso abbiamo già dato a sufficienza. E se il cambiamento doveva venire dal nuovo che avanza, cioè da Grillo, siamo davvero mal messi.

Quello che sta succedendo a Parma al povero Pizzarotti è la dimostrazione che i Cinquestelle sono una setta pericolosa. Farsi governare da un computer e da misteriosi codici è peggio che rimanere nelle mani della vecchia e sgangherata casta. Che avrà anche rubato, ma non ci ha mai fatto credere di essere migliore di noi.

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