Cronache

La predica del Fatto difende pure la Gentili: "Feltri? Non intelligente"

Il Fatto Quotidiano difende Veronica Gentilini dopo le offese a Vittorio Feltri

La predica del Fatto difende pure la Gentili: "Feltri? Non intelligente"

Al fianco di Veronica Gentili si schiera il “suo” quotidiano, Il Fatto Quotidiano. Nell’infinita querelle nata dagli insulti che la co-conduttrice di Stasera Italia ha rivolto a Vittorio Feltri, ora entra pure il giornale diretto da Marco Travaglio e di cui la giornalista è collaboratrice.

Ieri infatti Libero ha pubblicato la lettera di scuse della Gentili e quella di risposta del direttore. Una missiva corredata dalle fotografie della giornalista in diverse pose.

Il Fatto non ci sta, in un articolo firmato da Daniela Ranieri, difende la collega. "Non vorremmo dover pensare alla meschinità da comari di cui dà prova Libero - si legge - che pubblica un culo di donna come un argomento da Santa Inquisizione contro di lei”. Certo, la Gentilini si è scusata, ma il Fatto fa notare che “Libero, che non è nuovo al metodo della character assassination (…) non resiste alla tentazione morbosetta di pubblicare le foto Instagram di Gentili (…) per dare ad intendere che sia una poco di buono, e non un'attrice e giornalista che costruisce come meglio crede la sua immagine e la sua carriera”.

A irritare il Fatto è la parte della risposta di Feltri in cui il direttore, a proposito delle offese a lui rivolte, scrive: "Sarebbe come se io dicessi di te, bella ragazza, che per arrivare stabilmente sul video l'hai data via, ciò che non escludo. Comunque ti dedico questa pagina fotografica affinché i lettori sappiano da quale pulpito vengono le tue prediche contro di me'". Secondo il Fatto, "o Feltri sa che la Gentili si ubriaca, e le foto che chiama a testimonianza la ritraggono avvinazzata; o l'allusione al 'pulpito' è in realtà un'allusione al pube e se è così è chiaro che a Libero hanno un problema con l'organo sessuale femminile, accusato di bollire o di avere un prezzo se la sua proprietaria è sgradita".

Poi l’affondo finale: "Da parte nostra sospettiamo che esistano due Vittorio Feltri: uno privato, piacevole, gentile e rispettoso; l'altro spiacevole, sopra le righe, rancoroso – si legge - Lo critichiamo facendogli notare che quel che ha fatto non è intelligente né elegante, e ricordandogli che una volta aveva molta ironia".

Ci mancava solo la predica del Fatto.

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