"Favorire le Regioni virtuose". La Moratti stoppa Figliuolo

La Regione è disposta a inoculare le dosi del siero prodotto dal colosso anglo-svedese rimaste non distribuite: "Da noi meno dell’1 per cento delle persone rifiuta AstraZeneca", dichiara Moratti

"Favorire le Regioni virtuose". La Moratti stoppa Figliuolo

Dopo la richiesta di una decisa frenata per quanto concerne il numero di inoculazioni giornaliere dei vaccini anti-Covid inoltrata dal governo centrale, la Lombardia tenta nuovamente di premere sull'acceleratore per ottenere le dosi di siero destinate ad altre regioni ma rimaste in frigo: è Letizia Moratti, ricordando che la propria regione rientra pienamente nei target nazionali, a chiedere al generale Figliuolo il giusto riconoscimento per i meriti nella campagna vaccinale.

Qualche giorno fa, a causa dell'inesorabile assottigliarsi delle scorte nazionali, l'esecutivo aveva invitato la Lombardia (capace anche di superare le 100mila inoculazioni quotidiane) a rallentare per attestarsi intorno alle 85mila su 500mila abitanti (pari al 17% massimo del totale). Dopo un avvio decisamente stentato, la regione governata da Attilio Fontana è riuscita a raggiungere quota quattro milioni e mezzo di somministrazioni, e risulta una delle più virtuose per quanto riguarda la percentuale di utilizzo delle dosi ricevute (ne è stato distribuito oltre l'88%), anche greazie al prezioso contributo del commissario per la campagna vaccinale della Lombardia Guido Bertolaso. "Dei 10 milioni di lombardi, dobbiamo vaccinarne circa 6.700.000. Siamo a 3.500.000 con una dose e sopra il milione immunizzate", ha dichiarato Bertolaso. "A maggio contiamo di fare altre tre milioni di somministrazioni, entro giugno riusciremo a garantire una dose a tutti". Un sistema che ha funzionato e per il quale ora la Lombardia chiede un riconoscimento.

Facendo leva proprio sul virtuosismo dimostrato dalla propria Regione nella distribuzione dei vaccini anti-Covid, pertanto, il vice-governatore nonché assessore al welfare Letizia Moratti, ha chiesto una maggiore considerazione da parte del commissario straordinario per l'emergenza Covid, il generale Francesco Paolo Figliuolo: "Credo che debba favorire le Regioni che stanno rispettando i target dati e noi li abbiamo anche superati".

La polemica è deflagrata soprattutto nel momento in cui è emerso il problema delle dosi rimaste non distribuite nelle altre regioni dello Stivale, con particolare riferimento al vaccino AstraZeneca che, vista la questione degli effetti collaterali, ha lasciato più di qualche dubbio. La Lombardia, come dichiarato dallo stesso Fontana, punta ad una nuova accelerazione nella distribuzione del siero. E questo anche se si tratta di dosi di AstraZeneca: "Da noi meno dell’1 per cento delle persone rifiuta AstraZeneca, anche perché i nostri medici spiegano loro che questo è un vaccino sicuro ed efficace", ha dichiarato Letizia Moratti. Non senza suscitare qualche critica dall'opposizione in Consiglio regionale. "Moratti è recidiva, chiede di nuovo un doppio standard, stavolta sui vaccini. La regione Lombardia faccia finalmente, tardivamente la sua parte, e si rassegni al fatto che siamo l’Italia", ha attaccato il dem Filippo Sensi.

Vaccinazioni nei luoghi di vacanza

Il vice-governatore ha parlato anche di questa particolare iniziativa:"Nell’ordine del giorno della prossima commissione Salute della Conferenza delle Regioni, che sarà mercoledì, ci sarà il tema della possibilità di poter vaccinare le persone che si spostano in altre regioni anche per vacanza", ha spiegato Moratti.

"Noi in Lombardia abbiamo vaccinato tutte le persone che lavorano nel nostro territorio, quindi credo che sia auspicabile che la stessa possibilità possa essere data alle persone che si spostano per vacanza o per altri motivi", ha concluso.

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