Cronaca locale

Presi i ladri del caffè, incastrati dai video

Il riconoscimento dei tre trentenni è avvenuto grazie alle immagini del sistema di video sorveglianza della caffetteria di via Gemito

Presi i ladri del caffè, incastrati dai video

Vengono individuati i ladri del caffè, ovvero la banda criminale che negli ultimi giorni terrorizzava gli esercizi commerciali del centro d Napoli, soprattutto i bar che appunto le avevano dato il nome che non passa inosservato alle cronache. I malviventi sarebbero stati presi grazie all’intervento delle telecamere, che avrebbero colto in flagranza tre malviventi intenti a forzare la saracinesca di un noto locale del Vomero.

Le immagini, infatti, sarebbero quelle risalenti alla nottata di venerdì, quando i malintenzionati avrebbero scassinato la saracinesca della caffetteria di via Gemito, riuscendo così a rubare il registratore di cassa, quasi vuoto, considerando che al suo interno quella sera ci sarebbero stati all’incirca cinquanta euro. Questa volta, quindi, non è andata bene ai rapinatori, considerando che il titolare dell’attività non solo non ha lasciato i propri incassi, ma dopo il furto ha allertato i carabinieri, che in modo repentino hanno avviato le indagini, analizzando i video del sistema di sorveglianza che nei fatti li avrebbe incastrati senza se e senza ma, avendo agito i non professionisti a viso scoperto.

Le forze dell’ordine dopo aver perquisito le abitazioni di persone su cui si nutrivano dei dubbi, inoltre, avrebbero ritrovato le banconote e il bottino di qualche furto precedente, che quindi avrebbe consentito di riconoscere una volta per tutte i protagonisti della cosiddetta banda del caffè. Si tratterebbe di tre pregiudicati trentenni, di cui due di Marano e un terzo della zona dei Guantai, allo stato denunciati a piede libero.

Finisce, pertanto, nel modo peggiore l’azione dei ladri di caffetterie, fenomeno ormai sempre più diffuso a Napoli. Non è un caso che negli ultimi mesi sono aumentate le denunce di titolari di bar vittime di piccoli furti, a causa di una microcriminalità che riguarderebbe sempre più giovani, tra l’altro italiani e poco organizzati, come d’altronde testimoniano i tre attori di via Gemito, che hanno agito a viso scoperto e senza alcuna particolare precauzione.

Un modus operandi che conferma come non ci si ferma davanti a nulla e come esiste da intervenire subito rispetto a un problema che potrebbe crescere nelle periferie del capoluogo partenopeo, dove potrebbero esserci altri ragazzi pronti a emulare il gesto dei trentenni, per fortuna finito col bottino minimo e col loro riconoscimento.

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