Il prete che "curava i gay" sospeso per abusi, ma lui: "Innocente"

Un prete e terapeuta francese è stato sospeso da ogni incarico pastorale per accuse di abusi ai danni dei "pazienti". Ma il don si è già dichiarato innocente

Il prete che "curava i gay" sospeso per abusi, ma lui: "Innocente"

Don Anatrella, prete e psicanalista francese, è stato sospeso da ogni incarico pastorale. Le accuse che hanno portato a questo provvedimento riguardano presunti abusi sessuali ai danni dei suoi "pazienti".

Sì perché il sacerdote in questione sosteneva di essere attivo nel campo delle "cure all'omosessualità". Il settantasettene, nel corso della sua vita, si è occupato anche di studiare la cosiddetta ideologia gender. Le notizie diffuse in queste ore, dunque, sembrano quasi far più scalpore del solito. Anatrella, secondo alcuni, era considerato un riferimento per l'universo pro life transalpino. La decisione è arrivata da monsignor Michel Aupetit, arcivescovo di Parigi nominato da Papa Francesco qualche mese fa e considerato a tutti gli effetti un "conservatore". Proprio nel campo della bioetica le posizioni di Aupetit non coinciderebbero del tutto con quelle di Bergoglio. Questo sarebbe uno dei motivi per cui l'arcivescovato di Parigi non avrebbe ancora ricevuto la porpora. Ma questa è tutta un'altra vicenda.

Tornando alla storia di Don Anatrella, il quotidiano Avvenire sottolinea che sono: "Troppe le testimonianze – e sembrerebbe tutte convergenti – per pensare a una montatura a proposito degli abusi attribuiti al sacerdote psicanalista di 77 anni. Episodi - viene aggiunto sul quotidiano della Cei - ancora più gravi perché compiuti da Anatrella – se la conclusione del processo canonico confermerà quanto emerso – nelle sue duplice funzione di prete e di terapeuta". Alcuni giovani, quindi, sarebbero loro malgrado divenuti vittime delle "attenzioni particolari" del prete francese. In particolare, il don sarebbe responsabile di "terapie corporali" considerate "ambigue" con le quali, si può presumere, era solito intervenire nei confronti delle persone che gli chiedevano aiuto a causa dei loro "disturbi d'identità". Il sacerdote, come si apprende su Lettera43, continua a dichiararsi innocente.

Un terapeuta, insomma, per cui è già iniziato il procedimento canonico. Un ricorso, tuttavia, sarebbe già stato inoltrato. Alla base di questo ci sarebbe una teoria per cui qualcuno, accusandolo, avrebbe voluto "punirlo", si legge su Aleteia, per le sue posizioni sull'omosessualità.

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