"La prossima sfida: terrorismo e stupri"

Il responsabile della Bdn: entro dieci anni avremo un milione di profili

"La prossima sfida: terrorismo e stupri"

Renato Biondo (direttore della Quarta divisione-Banca dati nazionale Dna del Servizio per il sistema informativo interforze presso la Direzione centrale della polizia criminale), cosa significa avere questo strumento?
«Quando c'è un reato e si fa il sopralluogo o il kit stupri, si prelevano i reperti biologici e, su autorizzazione del giudice, si inserisce il profilo nella Banca dati che in automatico fa il confronto e cerca il match con i profili archiviati».
Così si dà un nome al colpevole.
«Il Dna è un dato certo. Serve prima di tutto a escludere qualcuno. Un po' come le impronte digitali. Se il responsabile ha precedenti, si trova la corrispondenza. Utile in particolare per furti in casa, rapine, violenze sessuali».
Come si fa la catalogazione?
«Il software usato per l'inserimento in Banca dati si chiama Codis ed è fornito dall'Fbi. Il campione o reperto biologico è conservato nei laboratori autorizzati, mentre nella Banca c'è il profilo del Dna codificato, cioè la tipizzazione».
Per quanto tempo?
«Il campione per otto anni, il profilo per 30 o 40».
Quali sono i tempi per la piena operatività della Bdn?
«In un anno e mezzo abbiamo raccolto 117mila campioni. L'obiettivo a dieci anni è di 500mila-1 milione, quello finale di 1-3 milioni, in linea con gli standard Ue. Le risorse finanziarie, a oggi, hanno permesso di creare una rete di 14 laboratori: quattro della polizia Scientifica, quattro del Ris e sei universitari e privati accreditati. Più il Laboratorio centrale. Tra i Paesi dove la Banca è attiva da decenni, la Germania ne ha 64 e gli Usa 200. Certo, molto dipende dal numero di scene del crimine che si sceglie di analizzare».
E a livello sovranazionale?
«Arriveremo a scambiare i dati in ambito Ue. Significa 10 milioni di profili a disposizione delle indagini, in particolare quelle per terrorismo. Noi porteremo un contributo prezioso, la nostra è la Banca più accurata al mondo».
Perché?
«Arriviamo tra gli ultimi, ma abbiamo affinato il metodo. In Europa lo standard minimo per lo scambio di dati è l'uso di 12 marcatori genetici, mentre in Italia ne analizziamo ben 23. È il numero più alto al mondo presente in una Banca. Necessario, visto il carattere familiare della nostra criminalità, per distinguere un soggetto da un altro magari suo stretto parente. Poi siamo i soli insieme a Cina e Singapore a inserire in Bdn il profilo specifico del cromosoma Y dei soggetti, molto utile nelle indagini per stupro».
Intanto la tecnologia è da film.
«Ci sono strumenti con cui le forze dell'ordine in un prossimo futuro potranno fare in pochi minuti il tampone e l'analisi del Dna. Il risultato una volta vagliato dal laboratorio può essere inserito in Bdn.

Altri che partendo dal campione genetico ottengono le caratteristiche del soggetto: sesso, colore degli occhi e dei capelli, area geografica di provenienza, età, immagine del volto. Un identikit molecolare, utilissimo all'inizio di un'indagine o per identificare un corpo carbonizzato».

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