Cronache

Protesta rom contro il blitz dei vigili al Camping River

Nel blitz i vigili urbani hanno "nastrato" i container di proprietà di Roma ma non hanno potuto allontanare i nuclei familiari presenti dentro il Camping River che, nelle intenzioni del sindaco Raggi, avrebbe dovuto chiudere. In realtà è diventato del tutto abusivo

Protesta rom contro il blitz dei vigili al Camping River

Nuovo blitz dei vigili di Roma Capitale nel Camping River, il campo rom che il sindaco Raggi aveva promesso di chiudere entro il 30 settembre scorso ma che, in realtà, ora è diventato un campo abusivo.

A fine settembre, infatti, è scaduta la cooperativa Isola Verde che gestiva il campo e, ora, è senza più regole, immerso tra rifiuti, discariche abusive e con roghi tossici che vengono accesi quasi quotidianamente. Una situazione che mette ancor più in evidenza il fallimento del piamo Rom voluto dall'amministrazione grillina che aveva destinato decine di migliaia di euro per aiutare i rom a trovare una sistemazione alternativa ma quasi nessuno degli abitanti del campo ha trovato un'abitazione. Oggi, come ricorda Romatoday, scade anche quel contratto "a scopo turistico" che lo scorso mese aveva scongiurato lo sgombero di 10 famiglie. Nel blitz odierno, infatti, i vigili hanno infatti "nastrato" i container di proprietà di Roma senza poi poter allontanare i nuclei familiari presenti dentro il Camping River e autorizzati dal contratto tra privati a rimanervi. Nessuno, al momento, può mandarli via ma il Comune ha già notificato una lettera alle famiglie del campo per invitarli a lasciare i moduli abitativi entro il 15 giugno.

"Il campo è tranquillo, i nostri figli vanno a scuola, chi può lavora. Se ci mandano via senza alcun aiuto finiremo inevitabilmente per strada, sotto i ponti. Non è quello che vogliamo", dice a RomaToday una donna del campo uscita fuori per parlare con i giornalisti che seguivano il blitz. "Con i moduli chiusi chi è rimasto fuori dorme in terra, nelle tende. La notte non ci sono nemmeno le luci, è rimasto solo un faro: così i più piccoli urlano perchè hanno paura. Utilizziamo le candele, troppo pericoloso però tenerle accese mentre dormiamo". "Chiediamo che prima di essere buttati fuori - dice un'altra - ci sia data un'alternativa. Soprattutto per i nostri figli".

Alcuni ragazzi hanno partecipato alla manifestazione dell'Associazione Nazione Rom sotto al Dipartimento delle Politiche Sociali in viale Manzoni. Uno di loro, prima di lasciare il Camping, ha denunciato: "Noi non sappiamo dove andare. I contributi promessi per l'accesso alla casa non sono mai arrivati". Marcello Zunisi, fondatore di Associazione Nazione Rom, ha, invece, attaccato: "Roma Capitale sta mettendo una 'pistola alla tempia' delle famiglie dicendo 'firma volontariamente' per il tuo 'rimpatrio assistito'.

Una progettualità fantasma da realizzarsi in paese estero con attività programmate e monitorate in stretta sinergia con il Ministero degli Affari Esteri, Questura, Prefettura, enti ed istituzioni degli Stati di provenienza. Di quale Ministero degli Affari Esteri sta parlando Roma Capitale visto che il Governo non è ancora nato? Dove sono gli accordi firmati da Virginia Raggi con gli Stati di provenienza?"

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