Il racconto choc dalla setta: "Una botola nell'armadio del dottore: così entrai nella setta del sesso"

Anna è la prima ad aver denunciato la setta psicologica di Novara, scoperchiando un'organizzazione criminale tutt'ora attiva, coinvolta in reati sessuali

Il racconto choc dalla setta: "Una botola nell'armadio del dottore: così entrai nella setta del sesso"

Emergono nuovi e inquietanti dettagli sulla setta psicologica scoperta a Novara, attiva già da circa 30 anni. Anna ora è maggiorenne ed è la super testimone che ha denunciato e che ha dato il via alle indagini. È rimasta per ben 16 anni all'interno di quell'ambiente, dove è stata introdotta all'età di 8 anni da uno zio che già la frequentava. Per lei, ancora bambina, era un mondo magico e incantato, nascosto dietro una botola all'interno di un armadio. Era un vero passaggio segreto che la conduceva in una realtà parallela dove tutto era perfetto, colorato e apparentemente a misura di bambina.

Adesso, non senza difficoltà, Anna è riuscita a ricostruirsi una vita e a lasciarsi alle spalle quell'esperienza così traumatica ma non tutti hanno avuto e hanno la sua forza. L'ingresso tra "le bestie", come si definivano gli adepti della psicosetta di Novara è avvenuto per lei in età infantile ed è allora che ha conosciuto "Lui", o "Il Dottore", l'uomo che ha dato vita a tutto e che manovrava con i suoi fili le vite di tutte le sue vittime. Era vietato fare il suo nome, che tutt'oggi non è stato ancora rivelato alla stampa, ma era lui a decidere qualunque aspetto della vita di chi aderiva alla setta, dalle frequentazioni al lavoro. Si sa che ora ha 77 anni e vive a Cerano, in provincia di Novara, in una sontuosa villa. Pare sia laureato e abbia a lungo lavorato il una parafarmacia ma non lo si vede molto in giro e quando esce lo fa con un inseparabile bastone, sempre col sorriso sulle labbra.

La Squadra mobile di Novara ha finora individuato e indagato 30 persone, perché probabilmente responsabili di reati sessuali anche nei confronti di minori, oltre che di riduzione in schiavitù. Accuse molto pesanti per il 77enne e per gli altri membri responsabili, attualmente denunciati a piede libero. "Lui ti lascia frequentare i 'luoghi fatati', altrimenti ti punisce", avrebbe detto Anna. Non ci sono ancora numeri certi ma le forze dell'ordine hanno individuato circa 50 prescelte, ossia le sue vittime, anche se il numero potrebbe aumentare. I luoghi di reclutamento erano i più vari, dalla scuola di danza all'erboristeria, passando per le botteghe artigiane. C'erano anche alcune psicologhe coinvolte all'interno della setta, che da vittime si erano col tempo trasformate in carnefici, che indottrinavano le nuove prescelte al mondo idealizzato da "Lui", l'unico giusto e contrapposto a quello reale, che invece veniva ritenuto sbagliato.

Per entrare nella setta era necessario sottoporsi a pratiche "magiche", spesso anche sessuali, "estreme e dolorose, vere e proprie torture", spiegano gli inquirenti. L'obiettivo, stando a quanto dicevano dalla setta, era di eliminare "l'io pensante e accendere il fuoco interiore". La testimonianza di Anna è stata fondamentale ma ci sono voluti due anni agli inquirenti per raccogliere abbastanza prove per smascherare questo sistema, definito "un'organizzazione criminale impenetrabile tuttora attiva". Dopo Anna, altre due vittime hanno trovato il coraggio di denunciare la setta.

Le indagini sono in corso e gli inquirenti sono ora all'opera per analizzare il materiale sequestrato durante l'operazione della scorsa notte a Novara, Pavia, Milano e Genova. Dal 2010 sembra non ci siano stati coinvolgimenti di minori all'interno della setta e l'invito che rivolgono gli investigatori è di collaborare.

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