Raid ultrà, il World Jewish Congress alla Uefa: "Lazio fuori dall'Europa"

Dopo il raid ultrà contro i tifosi inglesi, Pacifici va all'attacco: "Roma come Tel Aviv". Il prefetto: "Inaccettabile". E il World Jewish Congress vuole la Lazio fuori dalla Uefa

Raid ultrà, il World Jewish Congress alla Uefa: "Lazio fuori dall'Europa"

"Se è possibile aggredire 50 tifosi del Tottenham a Campo dè Fiori, vuol dire che Roma non è meno pericolosa di Tel Aviv". Le dichiarazioni rilasciate ieri sera da Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica capitolina, hanno mandato su tutte le furie il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro che ha rigettato con forza le accuse chiedendo rispetto per le forze dell’ordine da parte di tutti, "a cominciare dalla comunità ebraica". Intanto il World Jewish Congress ha chiesto alla Uefa che la Lazio venga sospesa dal calcio europeo se ci saranno ancora episodi di cori ed esternazioni razziste ed antisemite allo stadio.

Da Londra arriva un giudizio davvero pesante. "Roma è la città più pericolosa d’Europa", ha scritto il Times all’indomani del raid ultrà contro tifosi del Tottenham in un pub di Campo de' Fiori. Durissima anche l’accusa del tabloid The Sun, che ha parlato di "assalto neonazista". Stando alle prime indagini emergerebbe la presenza nella Capitale, alla vigilia della partita, anche di tifosi di West Ham e Leeds, rivali di quelli del Tottenham poi fatti oggetto dell’aggressione la notte prima della partita di Europa League con la Lazio. A Roma, invece, un duro attacco è arrivato dalla comunità ebraica. Dal palco della Maratona oratoria per Israele davanti a Montecitorio, Pacifici ha paragonato l’aggressione di mercoledì notte nella Capitale ai razzi che da Gaza colpiscono Israele. Il presidente della comunità ebraica ha annunciato la volontà di "andare in Israele a portare la nostra solidarietà. Ce li vogliamo prendere noi quei missili, insieme ai nostri fratelli".

"Roma non è Tel Aviv. Chiedo rispetto per le forze dell’ordine da parte di tutti, a cominciare dalla comunità ebraica", ha duramente il prefetto di Roma che si è rifiutato di accettare le provocazioni di Pacifici spiegando che "Roma è un delle città più sicure". "Non mi pare ci siano razzi che piovono dal cielo e che la comunità ebraica corra rischi a Roma - ha spiegato Pecoraro - quello che viene fatto dalle forze dell’ordine a Roma per le comunità non viene fatto in nessuna altra parte del mondo". In occasione della precedente manifestazione degli studenti, finita con gli scontri sul Lungotevere, il presidente della comunità ebraica capitolina aveva addirittura lamentato il fatto che il corteo degli studenti era stato fatto passare davanti la sinagoga. Ciò aveva costretto i bimbi della scuola ebraica a restare chiusi dentro all'istituto. Ad ogni modo, anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha spiegato che se ci fosse una matrice antisemita dietro il raid sarebbe un’aggravante: "Gli inquirenti stanno approfondendo per capire se si tratta di un atto di violenza per quanto inaccettabile e gravissimo, o se c’è l’aggravante dell’antisemitismo".

Proprio per questo, Alemanno ha chiesto agli inquirenti di "fare piena luce" e di "essere molto duri e solleciti nel punire i responsabili di questi atti intollerabili che non possono avvenire in una città come Roma".

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