Corsi di pugilato per i detenuti. I poliziotti: "Imparano ad aggredirci"

Il Sappe, il sindacato degli agenti di polizia penitenziaria, denuncia: "È un'istigazione alla violenza"

Corsi di pugilato per i detenuti. I poliziotti: "Imparano ad aggredirci"

Un corso di boxe per i detenuti nel carcere di Rebibbia. Sarebbe comico se non fosse tragico. "Io lo definisco un'istigazione alla violenza contro i poliziotti", dice con tono perentorio al telefono, Donato Capece, segretario generale del Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria.

La notizia è diventata subito virale, soprattutto tra le forze dell'ordine. I primi di ottobre partirà, tra i vari corsi messi a disposizione nell'istituto di pena della capitale, anche quello di pugilato. "Piuttosto che trovare soluzioni idonee agli eventi critici che sistematicamente si verificano nelle carceri, piuttosto che impiegare i detenuti in opere di recupero ambientale (come la pulizia delle spiagge, dei sentieri, degli alvei dei fiumi, dei giardini pubblici) per trovare soluzione all’ozio penitenziario nel quale i ristretti stanno 24 ore al giorno, a Rebibbia si pensa a mettere i detenuti in condizione di imparare le migliori tecniche per magari aggredire i poliziotti." continua il sindacalista.

Come si legge nel comunicato stampa reso noto sul sito del Sappe, si chiede, in merito alla vicenda, l'intervento del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, affinché "disponga la revoca di questa scellerata decisione". A ilGiornale.it, però, Capece sottolinea in maniera provocatoria "Io questo ministro non l'ho mai né sentito né visto. Abbiamo un ministro della Giustizia?".

La questione del corso di boxe tra le sbarre è un argomento assai delicato perché la violenza nelle carceri italiane è in aumento. I numeri parlano chiaro. Si è passati da 378 aggressioni agli agenti penitenziari nel primo semestre del 2019 a 502 nel successivo semestre. Ancora, si è passati dai 737 ai 1.119 telefonini rinvenuti e sequestrati ai detenuti, dalle 477 minacce, violenze e ingiurie alle 546, dalle 3.819 alle 4.179 manifestazioni di protesta negli ultimi tempi.

"Le carceri sono incontrollate - spiega, ancora, Donato Capece -e noi agenti cerchiamo di contenere la delinquenza con grande fatica all'interno degli istituti di pena". Proprio ieri sera, nel carcere psichiatrico di San Pietro, a Reggio Calabria, alcuni agenti sono stati aggrediti e sono dovuti ricorrere alle cure dei sanitari negli ospedali riuniti "Bianchi - Melacrino".

Quello della violenza contro le forze dell'ordine è un tema molto dibattutto, tant'è che il 14 ottobre prossimo alle ore 10 è prevista una manifestazione in piazza del Popolo, a Roma, a cui parteciperanno in 3mila tra agenti di polizia penitenziaria, carabinieri, poliziotti, vigili del fuoco e agenti della

guardia di finanza "contro la violenza in carcere e le aggressioni nei confronti degli umili servitori dello Stato che quotidianamente assicurano la sicurezza ai cittadini", come ha specificato, ancora, Capece.

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