C'è da sperare che questa legislatura tra le più sciagurate della storia finisca al più presto. Le liti dentro la sinistra e nella «maggioranza non maggioranza» che regge il governo stanno paralizzando il Paese e rischiando di farci perdere, soprattutto in economia, quell'abbrivio di cui godiamo grazie esclusivamente alla favorevole congiuntura internazionale. Si procede tra ordini e contrordini, minacce e ricatti. Guida Gentiloni ma comanda Renzi, Alfano è al governo ma anche all'opposizione, il Pd è uno ma pure trino, tanto per citare i cortocircuiti più evidenti.
È insomma iniziata la volata per le elezioni e le squadre come accade nelle corse ciclistiche - cercano di sistemarsi per arrivare nella posizione migliore allo sprint finale. Ormai non conta più nulla se non il voto e attorno a quello (quando, con che legge) ruota tutto. Adesso risalta fuori pure lo «ius soli» la legge sulla cittadinanza automatica agli immigrati archiviata solo due giorni fa per manifesta impossibilità di trovare al Senato una maggioranza che la approvi. La sinistra della sinistra, parte del Pd e il presidente del Senato Grasso non ci stanno: che Gentiloni metta la fiducia e vedremo cosa succede, hanno detto ieri con toni solenni e ultimativi. Già, che succederebbe? Due ipotesi: la fiducia non passa e Gentiloni andrà a casa anzitempo con grande gaudio di questi signori; la fiducia passa e gli italiani nelle urne faranno pagare il conto di tanta scelleratezza a un altro nemico interno che di cognome fa Renzi, il quale certo non potrà smentire il suo premier.
Come vedete, gli immigrati e la cittadinanza non c'entrano nulla con questo rigurgito di falsa solidarietà. Stanno giocando sulla pelle di questi disgraziati, e soprattutto sulla nostra, una partita che riguarda solo il futuro del Pd e della sinistra. In sintesi, parte della sinistra sta mettendo Gentiloni, diventato a sorpresa un pericoloso concorrente interno, con le spalle al muro.
Lui abbozza, prende tempo, si barcamena, dice e non dice. Faccia quello che crede, ovviamente, ma se cede al ricatto e riporta lo «ius soli» in aula difficilmente otterrà la fiducia del Senato, ma certamente perderà per sempre quella degli italiani.Non penso gli convenga.
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