Cronache

Le risate degli immigrati mentre il ghetto di Rignano va a fuoco

Le immagini girate nella notte del rogo al vaglio della polizia. Il questore: "Stiamo cercando di capire chi rideva, chi ci stava, cosa facevano e cosa dicevano". Si fa strada l'ipotesi dell'incendio doloso

Le risate degli immigrati mentre il ghetto di Rignano va a fuoco

Le risate mentre tutto brucia. Si sentono in sottofondo. Non si vedono i volti di chi ride mentre si consuma l'ennesima tragedia. Il video, riportato dall'agenzia stampa Vista, è ora al vaglio della polizia. "Stiamo cercando di capire chi rideva - ha spiegato il questore di Foggia, Piernicola Antonio Silvis, al Corriere della Sera - chi ci stava, cosa facevano e cosa dicevano". Tra gli inquirenti si sta, infatti, facendo strada l'ipotesi che l'incendio del "Gran Ghetto" di Rignano sia di natura dolosa.

Non è la prima volta che si verifica un incendio nel "Gran ghetto" situato tra Rignano Garganico e San Severo, in provincia di Foggia, dove giovedì notte sono morti due immigrati del Mali, e in generale nelle baraccopoli fatiscenti dove alloggiano i lavoratori stagionali. Il più devastante, dopo altri quattro o cinque episodi analoghi, avvenne il 15 febbraio dell'anno scorso. In quell'occasione fortunatamente non ci furono feriti ma 350 persone rimasero senza un riparo. Sembrava che l'insediamento spontaneo non avesse più futuro. E, invece, è risorto dalle proprie ceneri. Il 2 dicembre scorso si è verificato un altro incendio che ha interessato un centinaio di baracche, anche in quel caso senza feriti, mentre il 9 dicembre un rogo ha ucciso un immigrato di 20 anni nel cosiddetto Ghetto dei bulgari, tra Borgo Tressanti e Borgo Mezzanone non lontano da Foggia.

Ma cosa c'è dietro a tutti questi incendi? Tra gli inquirenti si fa strada l'ipotesi che sia stato appiccato apposta. Il video al vaglio della polizia riporta le risate di alcuni immigrati proprio mentre le baracche vanno a fuoco (guarda il video). "Potrebbe essere di natura dolosa", ha spiegato il questore Silvis al Corriere della Sera. I sospetti si concentrerebbe setto o otto soggetti "che sobillavano gli altri ad andare via". Volti noti dalla Questura di Foggia.

"Probabilmente non volevano uccidere qualcuno - spiega ancora Silvis - ma solo fare un danneggiamento, ma sa in queste situazioni poi il caso ci mette lo zampino".

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