Roma, pestaggio in metro: uno degli aggressori è agli arresti domiciliari

Secondo i magistrati avrebbe infierito meno degli altri cercando di fermarli. Dovrà portare il braccialetto elettronico

Roma, pestaggio in metro: uno degli aggressori è agli arresti domiciliari

Il Tribunale del Riesame ha disposto gli arresti domiciliari per Luigi Riccitiello, uno dei colpevoli del pestaggio avvenuto nella metro di Roma il 19 settembre scorso.

Il ragazzo, difeso dagli avvocati Alessandro Valletta e Umberto Iannuzzo, sarebbe quello che meno di tutti ha infierito su Maurizio Di Francescantonio. La vittima è stata aggredita, insieme alla madre, per aver chiesto a Luigi Riccitiello, Gennaro Riccitiello e Antonio Senneca di smettere di fumare sul vagone della metro. Entrambi sono finiti in ospedale: Maurizio con un trauma cranico e diverse fratture, la madre con lievi lesioni.

Luigi Riccitiello si sarebbe limitato a dare il primo spintone e si sarebbe poi defilato lasciando campo libero ai compagni, che per il momento restano in carcere. Inoltre, avrebbe provato a fermare l'aggressione, invitando gli amici a fuggire prima dell'arrivo delle forze dell'ordine.

I tre aggressori erano di ritorno da un rave party e non dormivano da quasi due giorni. Inoltre, erano imbottiti di alcol e stupefacenti. La reazione che hanno avuto è stata violentissima. Per il gip Ezio Damizia e per il pm Luigi Fede, i tre "hanno picchiato brutalmente i due passeggeri inermi, consapevoli di poter uccidere".

E inoltre "hanno mostrato totale capacità di autocontrollo" e si sono dimostrati in grado di compiere atti di "inusitata violenza".

Dopo l'aggressione Luigi Riccitiello e Antonio Senneca vengono arrestati, mentre Gennario Riccietiello riesca a scappare a Napoli. Verrà messo in manette una settimana dopo.

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