Proprio mentre la Francia e l'Europa piangono l'ennesimo attentato di matrice islamica nel cuore del Vecchio continente, i giudici rimettono in libertà un imam e altri quattro presunti terroristi che erano in carcere proprio per radicalismo.
Ieri mattina, infatti, la Corte d’Assisi di Sassari ha scarcerato i cinque pakistani - considerati la cellula di al Qaeda ad Olbia e arrestati nell'aprile del 2015 - per "decorrenza dei termini di carcerazione preventiva". Tra loro anche l'imam della moschea di Zingonia (Bergamo) Hafiz Muhammad Zulkifal. Gli altri quattro indagati scarcerati sono Sultan Wali Khan, titolare di un negozio di bigiotteria che secondo la ricostruzione della Digos faceva da base ad Olbia, Ridi Yahia Khan, Imitias Khan, Syar Khan. Tutti organizzavano stragi in Pakistan da Olbia.
"Da un lato il ministro dell’Interno Matteo Salvini fa di tutto per garantire la sicurezza stringendo i cordoni intorno agli estremisti musulmani, ma dall’altro qualche magistrato lascia decorrere i termini delle indagini su reati così gravi e altri liberano cinque predicatori d’odio", denunciano ora i parlamentari bergamaschi della Lega Daniele Belotti, Roberto Calderoli, Simona Pergreffi, Alberto Ribolla, Cristian Invernizzi, Tony Iwobi, "Riteniamo sconcertante questo provvedimento e ancor di più la decisione di imporre l’obbligo di dimora all’ex imam di Zingonia nel suo domicilio a Verdellino. È stato arrestato con l’accusa di essere coinvolto in diversi attentati, tra cui la strage al mercato di Peshawar, in Pakistan, nell’ottobre 2009 che provocò 137 morti e oltre 200 feriti, e di fomentare l’estremismo nelle sue prediche in moschea e ora lo si riportano tra i suoi fedeli? Ma dove è la logica? Per molto meno vengono stabiliti divieti di dimora e in questo caso, invece, viene rimandato sul territorio, tra i suoi fedelissimi, un pericoloso predicatore d’odio?".
Per questo i parlamentari del Carroccio chiedono al ministro
Alfonso Bonafede di mandare gli ispettori al tribunale di Sassari "per verificare perché si siano lasciati decorrere i termini in un’indagine così delicata e perché siano stati scarcerati presunti terroristi così pericolosi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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