Cronache

La Scala dei Turchi resta chiusa, il gip conferma il sequestro

Il gip del tribunale di Agrigento ha confermato la chiusura della Scala dei Turchi, aperto ancora il contenzioso con il presunto proprietario. Intanto la Regione promette la videosorveglianza e la cartellonistica

La Scala dei Turchi resta chiusa, il gip conferma il sequestro

Niente da fare, la Scala dei Turchi a Realmonte, nell'agrigentino, resta chiusa. C'era stato un piccolo spiraglio per la sua apertura ma adesso la parola fine l'ha messa il gip che ha confermato il sequestro della spiaggia bianca siciliana. Ieri il gip del tribunale di Agrigento ha convalidato il sequestro, disposto nei giorni scorsi d'urgenza dal procuratore Luigi Patronaggio nell'ambito di un'indagine che ipotizza l'occupazione abusiva di gran parte dell'area in cui ricade la scogliera di marna, da parte di un cittadino di Realmonte che ritiene di essere il proprietario. Il sequestro è stato eseguito dalla Capitaneria di porto ed è pure finalizzato ad evitare i rischi alla luce dei cedimenti verificati nei mesi scorsi e dei danneggiamenti da parte dei vandali. La scogliera di marna famosa in tutto il mondo, secondo il capo dei pm agrigentini che aveva disposto il provvedimento di sequestro preventivo, appartiene interamente al Demanio.

L'uomo che sostiene di esserne il proprietario della spiaggia risulta catastalmente avere i diritti su una grossa parte dell'area, ma è anche indagato per danneggiamento al patrimonio archeologico, storico e artistico nazionale "per non avere impedito in qualità di possessore di fatto del sito il danneggiamento e il deterioramento del sito" di Scala dei Turchi.. Il capo dei pm agrigentini gli contesta il reato di occupazione di demanio pubblico. Il provvedimento è in corso di esecuzione da parte della Guardia Costiera. Lo scorso 27 febbraio era intervenuto direttamente il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio. "Si tratta di un sequestro d'urgenza, necessitato dal fatto che si sta approssimando la stagione turistica e che vi è un concreto pericolo per i turisti e per i bagnanti. La Scala dei Turchi è un bene che ha una valenza paesaggistica, storica, archeologica, geologica è un sito molto fragile - aveva spiegato Patronaggio in relazione al provvedimento di sequestro di urgenza della scogliera di marna -. Abbiamo registrato atti di vandalismo, gente che porta via pezzi di marna, graffiti di dubbio gusto, buchi nella scogliera, carotaggi non autorizzati. È un sito fragile perché dalla parte sommitale cadono dei massi che mettono in pericolo le persone, ma danneggiano la stessa marna bianca".

Attorno alla spiaggia bianca c'è un contenzioso fra l'indagato, che si ritiene proprietario, e altre due parti: gli enti pubblici e il Demanio. "Noi riteniamo che un bene che abbia questo valore storico, paesaggistico, geologico - ha aggiunto Patronaggio - debba essere restituito alla mano pubblica. Abbiamo ipotizzato i reati di occupazione abusiva di Demanio, ma anche altri reati perchè il possessore di fatto: l'indagato non ha mai tutelato questo bene, né da un punto di vista paesaggistico, né per quanto riguarda la tutela dell'incolumità. Riteniamo che soltanto un custode pubblico possa mettere in essere le misure volte a salvaguardare l'incolumità della gente, solo il custode pubblico può garantire che il sito non venga danneggiato e possa stabilire una ordinata fruizione al pubblico".

Adesso è arrivata la conferma dal gip, Luisa Turco, la Scala dei Turchi resta sequestrata. E intanto interviene anche la Regione
che ha promesso una vigilanza diurna e notturna, videosorveglianza, realizzazione della cartellonistica e di una recinzione. La Regione interverrà attraverso un'azione sinergica di vari dipartimenti: la vigilanza, in particolare, per dodici ore al giorno sarà competenza del Corpo forestale regionale; il dipartimento dei Beni culturali si occuperà della cartellonistica per avvertire i cittadini sullo stato della Scala dei Turchi; sarà compito, invece, della Protezione civile la realizzazione un sistema di recinzione e video sorveglianza in collegamento con la centrale operativa delle forze dell'ordine.

Le decisioni assunte stamane sono propedeutiche al dissequestro dell'area da parte della magistratura.

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