Politica

Lo scemo di destra. E quello di sinistra

Lo scemo di destra. E quello di sinistra

Poi certo che uno si ritira a vita privata. Ma come fai a imbrancarti, anzi a imbancarti (vista la nuova tendenza ittica della politica), con certi personaggi? Destra o sinistra per me pari non sono ma entrambe, a livello di attivisti e adesso anche di artisti, stanno fornendo esempi oltremodo penosi. Col presente articolo candido al premio «Merluzzo del Mese» il professore piacentino Giancarlo Talamini Bisi e lo scultore napoletano Salvatore Scuotto.

Il primo campione ha scritto su Facebook che renderà la vita un inferno ai propri allievi pescati a manifestare tra le famose Sardine: «Di idioti in classe non ne voglio». Dopo le reazioni il docente ha subito oscurato il suo profilo ma temo che la manovrina non basterà a scongiurare la sospensione minacciata dal ministro Fioramonti.

Il secondo campione ha esposto a Napoli, in una mostra tutta ideologica ossia immigrazionista, una scultura raffigurante Matteo Salvini che spara a due africani su una zattera. Una cosa che non sta né in cielo né in terra ma che evidentemente sta in acqua, nel mare mediatico mai così pieno di pesci pronti ad abboccare. I due episodi non mi risultano sorprendenti: mi risultano sconfortanti. Possibile che un professore di italiano e latino non immaginasse che la sua uscita avrebbe fatto il gioco degli odiati avversari? «L'italiano non è l'italiano» ha scritto Leonardo Sciascia, «l'italiano è il ragionare».

Col suo irragionevole post contro le Sardine, Talamini Bisi ha consentito al ministro dell'Istruzione di ergersi a paladino della democrazia, ruolo che proprio non si merita siccome stiamo parlando dello stesso grillino che sul solito Facebook definì Berlusconi «iettatore nano».

Invece lo scultore mi fa disperare due volte, primo perché è un artista, e agli artisti chiedo gioia estetica e non polemica politica, secondo perché è un bravo artista, e un bravo artista non dovrebbe ricorrere a simili mezzucci. Salvatore Scuotto assieme ai fratelli ha fondato «La Scarabattola», laboratorio da cui sono usciti alcuni dei più bei presepi napoletani degli ultimi anni.

Credevo che fosse semplicemente un pesce rosso (lo seguo, ci siamo scritti), non sapevo fosse un merluzzo.

E invece è caduto nella rete dell'esibizionismo gregario e degradante, realizzando un'opera che è il suo suicidio come autore di presepi (altro che «luce dona alle menti / pace infondi nei cuor»: la scultura anti-Salvini è tenebra e guerra).

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