Cronache

"Scortati fino alle navi delle Ong" Ecco le nuove rotte degli scafisti

Gommoni scortati fino alle navi delle Ong. Un nuovo elemento si aggiunge all'inchiesta delle procure di Catania, Palermo e Cagliari

"Scortati fino alle navi delle Ong" Ecco le nuove rotte degli scafisti

Gommoni scortati fino alle navi umanitarie. Un nuovo elemento si aggiunge all'inchiesta delle procure di Catania, Palermo e Cagliari, sui contatti tra le Ong e gli scafisti. Al centro delle indagini ci sono le rotte verso l'Italia da parte di alcune navi di Ong che recuperano i migranti in mare e che snobbano alcuni porti più vicini come ad esmpio Malta e Tunisia.

Solo ieri il pm Zuccaro ha rivelato a LaStampa l'esistenza di contatti tra alcune Ong e i criminali libici. Telefonate che partono dalla Libia verso alcune persone dell'equipaggio delle imbarcazioni dell Ong. In questo quadro l'Italia consegnerà alla guardia costiera libica alcune motovedette che serviranno proprio a monitorare l'attività degli scafisti. Ma in questo quadro un investigatore, che da tempo segue le indagini sugli scafisti, rivela a LaStampa un retroscena: "È cambiato tutto in questi ultimi anni, non ci sono più scafisti delle organizzazioni criminali ad accompagnare i migranti, su imbarcazioni sempre più piccole, affollate e insicure, ma li guidano ugualmente a distanza e li indirizzano verso le navi al largo della Libia". Poi il suo racconto si fa più preciso: "Abbiamo documentazione fotografica dell’ultima tecnica adottata dai trafficanti - spiega -. I migranti vengono ammassati su gommoni che possono galleggiare solo poche miglia o su barchini e li scortano con le moto d’acqua fino a quando non si vede all’orizzonte un’imbarcazione delle Ong o una ufficiale. Dopo di che, invertono la loro rotta e tornano in Libia. Sui gommoni, il timone è stato invece affidato a uno o due migranti; qualche volta sono costretti, spesso però sono loro stessi a proporsi ai trafficanti perchè così si pagano il loro viaggio. I più coraggiosi e sfrontati sono i nigeriani ma ultimamente perfino migranti del Bangladesh, che sono miti e non aprono mai bocca, sono disposti a trasformarsi in scafisti". Dopo queste parole sembrano sempre più fondati i dubbi di Zuccaro: "Non siamo affatto sicuri che alcune Ong facciano un lavoro pulito. Quando, all’inizio dell’operazione Sophia anche le navi militari stavano a ridosso delle acque libiche, abbiamo chiesto di farle arretrare e così è stato. Le ong invece sono sempre lì". Ora toccherà agli inquirenti fare luce su questi salvataggi in mare che hanno come rotta finale sempre le coste italiane..

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