Il colore delle stelle cambia con le stagioni e la compagnia. Qualcuno dice che il movimento di Beppe Grillo abbia scoperto una vocazione centrista, una sorta di Dc post ideologica in grado di governare con la destra e la sinistra. Non è esattamente così. Forse ha scoperto il fascino della poltrona, di certo sono lontani i tempi delle «non alleanze», quando la parola d'ordine era non contaminarsi con i vecchi partiti. La realtà è che i Cinque Stelle sono in cerca di identità. Non hanno più il faro di Gianroberto Casaleggio, il successo veloce li ha disorientati, il calo di consensi nel primo governo Conte li ha resi insicuri, la leadership di Luigino Di Maio è povera di cardini culturali, così si sono ritrovati a navigare a vista: liquidi, sbiaditi e un po' naufraghi. Non sono dorotei, ricordano piuttosto la Palude, o Pianura, della Convenzione nazionale durante la rivoluzione francese, sospesi tra i montagnardi e i girondini. Quello che li unisce è un vago senso di rancore e di rivalsa e un desiderio di giustizia. La morte di Casaleggio li ha lasciati orfani di una visione e di una filosofia politica.
L'alleanza con Salvini ha messo a nudo la fragilità del Movimento, ora in compagnia del Pd sperano di ritrovare una rotta. È bastato cambiare giacca e cravatta. Ma di che colore è, ora, il loro vestito? Il giallo dei gilet gialli si è scolorito. Non è più tempo di populismo. È per questo che si sono messi a rincorrere qualcosa che in Italia non ha più una forma ben definita, ma che in Europa ha una sua fisionomia: salvare la madre terra. È un ritorno alle profezie di Casaleggio e al 2008 di Gaia, il film che evocava il futuro apocalittico dell'umanità. I Cinque Stelle tornano a indossare la camicia verde, ma è un verde diverso da quello della Lega. È il verde di Philippe Lamberts, capo di Ecolo, il partito ecologista belga, o di Annalena Baerbock e Robert Habeck in Germania.
È la ricerca di un'identità perduta ed è da qui che arriva la speranza di entrare nel gruppo dei Verdi europei. Quando erano ancora con Salvini l'ingresso gli fu negato. Ora ci riprovano, ma devono superare i dubbi dei tedeschi. La palude ritroverebbe cosi, con una svolta a sinistra, la sua vocazione apocalittica. Ora bisogna vedere fino a che punto. La predicazione è l'arma classica di Grillo.
Non è da escludere un Beppe alla Bernie Sanders, che ha appena dichiarato: «Limitiamo la popolazione con l'aborto». Tutto è permesso pur di salvare il pianeta. Ecco i grillini di domani: le teorie di Malthus in bocca a Savonarola.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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