Nel primo caso, quello più probabile, si tratta di un delinquente. Nel secondo, di una persona con qualche problema mentale. Il fatto è accaduto ieri mattina al Lido di Valderice, nel trapanese dove un uomo ha attaccato una grossa pietra a una fune e l'ha messa al collo della sua cagnetta di nome Mia. Una volta eseguita l'operazione, ha pensato bene di gettare il cane in mare. La giustificazione? Voleva facesse un bagno o forse intendeva sottoporla a una sorta di allenamento per imparare a nuotare in modo più gagliardo.
Chiunque abbia un cane, e un minimo di comprendonio, sa che questi animali, come la maggior parte dei mammiferi (gatti compresi) nuotano istintivamente e non hanno alcun bisogno di allenamenti o insegnamenti per imparare a farlo. È la natura che li ha dotati di questo dono per fare fronte ai mille nemici che atavicamente i genitori potevano trovare in terraferma, sfuggendo loro nelle acque di fiumi, laghi e mari. Prendete un cane appena svezzato e mettetelo in acqua nella fossa delle Marianne e non farà una piega, nuotando lentamente ma con sicurezza mediante l'uso delle sue quattro zampette. Se poi si volesse fare dell'allenamento, come accade per i cani da salvataggio, ci sono ovviamente ben altri metodi che non mettere una pietra al collo del cane, come qualunque anima di buon senso può capire.
Per fortuna i bagnanti si sono accorti di quel cane bianco che lottava faticosamente per tornare a riva e lo hanno aiutato a mettersi in salvo. Ora Mia è ricoverata in clinica perché sfinita e ferita da numerose abrasioni che si è procurata contro gli scogli. Chissà cosa deve avere pensato, mentre un peso anomalo la trascinava verso il fondo e il suo nuoto non era leggero e sicuro come sempre. L'unico pensiero, in questi casi, sia chiama istinto di sopravvivenza e l'unica risorsa è l'adrenalina che alimenta la sopportazione, lo sforzo immane, la stanchezza del fisico che cede minuto dopo minuto.
«Lo porteremo in tribunale», ha scritto il dirigente del Nucleo operativo tutela animali, a proposito del proprietario, identificato attraverso il microchip di Mia.
Se l'ha fatto con l'intenzione di annegarla è il minimo, ma se l'ha fatto per allenarla a nuotare o per costringerla davvero a fare un bagno, la destinazione migliore potrebbe essere un'altra. E credo che ci siamo capiti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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