Cronache

"Signore" e "signorina"? All'università di New York sono "parole sessiste"

L'ultima trovata della City University della Grande Mela: mettere al bando i titoli come "Mister" e "Miss", per evitare "discriminazioni di genere"

"Signore" e "signorina"? All'università di New York sono "parole sessiste"

"Buongiorno signorina, favorisca il libretto degli esami": da oggi questa frase è diventata inammissibile alla City University di New York. Il motivo? Quel "signorina", che secondo le alte sfere dell'accademia, sarebbe discriminatorio e sessista.

L'ateneo newyorkese ha infatti messo al bando i titoli di "Mister" e "Miss", rispettivamente "signore" e "signora". Nessuno potrà pronunciare le fatidiche parole, né i professori né i membri dello staff. "La politica è quella di bandire formule di saluto e riferimenti di genere rivolti agli studenti, ai futuri studenti e a terzi", recita quella guida d'ateneo che, spiega la portavoce del college Tanya Domi, va interpretata "nel modo più ampio possibile". Cosa significhi questa formula sibillina non è dato sapere; sta di fatto che intorno alla lotta contro le discriminazioni di genere si fa un gran parlare, con l'adozione, non di rado, di misure quantomeno curiose.

Nel mondo anglosassone la guerra alla distinzione grammaticale per generi è ormai aperta da anni, con parole come "policeman" sostituite da corrispondenti più politically correct, come "police officer": rispettivamente "poliziotto" e "agente di polizia". Come si possa fare con "mankind", "umanità", resta da vedere. Si potrebbe sostituirlo con "genere umano", ma tornerebbe, almeno in italiano, il problema del maschile. Eppure - l'ho sentito con le mie orecchie - il problema viene regolarmente sollevato nelle scuole di giornalismo britanniche.

Ben altra rilevanza hanno invece gli interventi per rimuovere le discriminazioni in casi più concreti, come nel caso dei servizi igienici per i transessuali. Negli Stati Uniti il tema è regolamentato dal titolo IX della legge federale, che vieta ogni discriminazione su base sessuale nelle scuole finanziate con denaro pubblico. La distinzione tra maschi e femmine va ormai stretta a sempre più studenti, e così a molti giovani viene permesso di iscriversi nelle squadre sportive - maschili e femminili - che preferiscono. Lo stesso vale per i servizi igienici e per i titoli che precedono il nome.

Quando non arriva un'istituzione ad eliminare il problema alla radice, mettendo al bando addirittura "signore" e "signora".

Proprio come è successo a New York.

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