La forte correzione delle Borse registrata da agosto in poi ha scosso le fondamenta anche dei portafogli più solidi e, di conseguenza, anche molte delle certezze dei risparmiatori. Proprio per questo, secondo gli esperti, è bene che chiunque faccia il tagliando al proprio giardinetto finanziario in modo da verificare che siano ancora valide le condizioni in base alle quali è stato progettato oppure che non siano cambiate le necessità personali o della famiglia.
La lezione più importante che questa correzione dovrebbe fornire a tutti gli investitori è che non esiste un guadagno senza un rischio. Ciò è sempre stato vero solo che, mentre in passato gli italiani sono stati abituati per anni ad acquistare Bot e Btp e a mantenerli fino alla scadenza, incassando cedole generose senza (o quasi) nessun rischio, da qualche tempo le cose sono profondamente cambiate. Il rischio di detenere titoli di Stato italiani lo si è cominciato a percepire dall'estate 2011 (quando è scoppiata la crisi del debito sovrano della zona euro), mentre i rendimenti sono ora a zero o prossimi a zero. Ne deriva che per ambire a un rendimento superiore è inevitabile aumentare il profilo di rischio e l'orizzonte temporale.
Tradotto in pratica, significa aumentare gradualmente l'esposizione verso le tipologie di titoli e asset class che, a fronte di una maggiore oscillazione del valore, consentano di realizzare nel tempo un maggiore guadagno rispetto ai titoli di stato. Stiamo parlando, tanto per fare esempi concreti, di obbligazioni corporate bond, high yield, convertibili, etf, azioni, oro, materie prime, strumenti del settore immobiliare, investimenti in valute estere, titoli dei paesi emergenti. Un universo di strumenti che, grazie a un consulente finanziario di fiducia, devono essere selezionati e inseriti in portafoglio avendo cura di comprendere, prima, le potenzialità ma anche i rischi.
In parallelo, però, è altrettanto indispensabile allungare l'orizzonte temporale d'investimento per evitare che le scelte effettuate possano non portare ai frutti sperati per esigenze di disinvestimento premature.
Infatti se, a esempio, avessimo la necessità tra 12-18 mesi di disporre del capitale per una esigenza programmata o molto probabile (acquisto dell'auto nuova, matrimonio del figlio, permuta della casa, ecc.
), allora il portafoglio deve prevedere un'esposizione limitata agli strumenti più rischiosi; al contrario, se nessuna spesa significativa è all'orizzonte per i prossimi 3-5 anni, allora un portafoglio con una esposizione diversificata e ampia sugli strumenti più rischiosi può risultare appropriata.Un ultimo consiglio. Se si hanno risparmi da investire in questo momento in strumenti rischiosi, meglio farlo frazionando gli acquisti in modo da approfittare anche di eventuali ulteriori correzioni dei mercati.
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