Cronache

"Solo bancomat? No grazie". Salvini contro il pos obbligatorio

Il segretario della Lega contro la possibilità consentire solo pagamenti digitali. "L'evasione fiscale si combatte abbassando le tasse, non arricchendo le banche"

"Solo bancomat? No grazie". Salvini contro il pos obbligatorio

Cashless? "No grazie". L'ipotesi di un futuro senza denaro contante non piace a Matteo Salvini. E nemmeno a molti consumatori. Sui social il leader della Lega ha manifestato la propria contrarietà alla prospettiva, già perseguita da una catena di pasticcerie, di abolire i pagamenti con le banconote. A Milano, infatti, i negozi della suddetta realtà commerciale ora accetteranno solo denaro digitale, anche per importi di piccola entità. "Siamo nel 2022: è ora di guardare al futuro", ha commentato al riguardo l'amministratore delegato della catena, Vittorio Borgia. Ma l'idea non convince affatto il capo del Carroccio.

Commentando la scelta della catena Baunilla, Salvini ha scritto sui social: "Obbligo di bancomat sempre e comunque? No grazie, l’evasione fiscale si combatte abbassando le tasse, non arricchendo le banche". Un messaggio chiaro, che peraltro rispecchia una linea condivisa dal centrodestra: i pagamenti digitali sono uno strumento utile e pratico, ma non possono diventare un'opzione vincolante per i cittadini. Né tanto meno una scelta obbligata. Un concetto legato a doppio filo ad altre battaglie portata avanti dai moderati: quella sull'abbassamento della pressione fiscale e quella sull'innalzamento del limite ai pagamenti in contati, oggi fissato a 2mila euro e in procinto di tornare a 1.000 euro dal 2023.

"Da oggi in tutti i nostri store sarà possibile effettuare pagamenti esclusivamente con l'utilizzo di carte di credito, bancomat e Satispay", aveva comunicato nei giorni scorsi la nota catena di pasticcerie milanesi, aprendo un dibattito sul tema e suscitando qualche malumore anche tra i clienti. "Dovete offrire entrambe le possibilità. Se pagare in contanti o con la carta lo decido io, non voi", si era lamentato sui social un utente. "Io uso per lo più bancomat o carta credito ma non accetto imposizioni come decido di pagare è una mia scelta", aveva aggiunto un'altra commentarice, mentre qualcuno ricordava che l'esercente non potrebbe rifiutare i contanti, a patto che non avesse convenuto con il cliente l'utilizzo di un metodo di pagamento diverso.

La successiva osservazione social di Salvini ha spostato l'attenzione sui risvolti politici dell'argomento, al di là del singolo caso.

Nei loro programmi elettorali, peraltro, i partiti di centrodestra propongono una revisione del tetto al contante, con la prospettiva di un sensibile innalzamento di esso o comunque di un allineamento alla media dell'Unione Europea.

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