Periferie d'Italia

Spartaco, "supereroe" ignorato da marketing e turismo

Quello che altrove sarebbe un posto mitologico, è ricordato a malapena dagli abitanti di Santa Maria Capua Vetere. Anche se potrebbe diventare un polo attrattivo di primo piano

Spartaco, "supereroe" ignorato da marketing e turismo

Le arcate di marmo bianco nascondono un segreto di rara bellezza. Sotto quello che fu il secondo anfiteatro romano dopo il Colosseo, sono perfettamente conservati i sotterranei in cui si preparavano le lotte dei gladiatori. L’antica Capua, oggi Santa Maria Capua Vetere, fu la sede della più antica scuola gladatoriaromana. L’anfiteatro conserva perfettamente tutti gli ambienti in cui si preparava la lotta che avveniva nell’arena (guarda le foto).

Un luogo molto poco conosciuto e davvero unico al mondo. Ma l’anfiteatro custodisce anche un’altra storia, un evento che, se fosse accaduto in un luogo degli Stati Uniti, lo renderebbe uno dei centri del turismo di massa. Fu qui infatti che Spartaco faceva il gladiatore e da qui partì la sua rivolta. L’anfiteatro che si vede oggi è successivo, ma a pochi metri si trovano le tracce di quello in cui combatteva Spartaco.

Pochi guerrieri al mondo hanno ispirato le masse e gli intellettuali come lui. La sua storia di schiavo condannato a essere gladiatore che si ribella e batte per anni l’esercito più forte del mondo, per poi alla fine perdere, è entrata per sempre nella leggenda. Ha influenzato opere letterarie, musicali, film. Eppure a Santa Maria Capua Vetere la sua storia è ricordata a malapena. Non esiste un museo virtuale su Spartaco. Nelle scritte nel sito archeologico viene ricordato con poche righe. Peraltro non molti turisti visitano il sito, che non è poi così pubblicizzato. Eppure qualunque ragazzo americano vorrebbe vedere il luogo di Spartaco e dei Gladiatori.

Il piccolo museo sembra essere rimasto fermo all’Ottocento e non soddisferebbe mai le curiosità di chi viene qui per vedere i luoghi in cui l’epopea di Spartaco ebbe inizio. Il polo museale ha una buona biglietteria, con un bel caffè e ristorante. Il sito archeologico, che ha bisogno di qualche restauro, non è di per sé tenuto malissimo. Quello che però colpisce è la non consapevolezza di possedere una “Ferrari”, che quindi viene trattata come se fosse una semplice utilitaria.

Non raccontare in nessun modo la figura di Spartaco, non avere un museo virtuale sui gladiatori, non usare la storia per fare marketing, equivale a depotenziare al massimo un museo che ogni ragazzo o idealista nel mondo vorrebbe vedere.

Santa Maria Capua Vetere nasconde un altro segreto, un mitreo perfettamente conservato con un affresco di Mitra semplicemente meraviglioso. Si tratta di uno dei più importanti mitrei al mondo ed il suo affresco sulla tauroctonia è rarissimo.

L’Italia ha un patrimonio unico al mondo e non è semplice rendere tutti i luoghi economicamente sostenibili. In taluni casi dovrebbero essere le comunità a prendersene cura, in quanto parte del loro DNA e del bello di cui usufruiscono ogni giorno. Ma luoghi come il mitreo o l’anfiteatro dove combatteva la più antica scuola di gladiatori o la storia di Spartaco si possono definire tranquillamente delle “Ferrari” dell’arte. Biglietti da visita davvero facilmente spendibili.

Non sfruttare il loro potenziale al massimo è un vero peccato visto che Santa Maria Capua Vetere potrebbe risolvere molti problemi economici se diventasse uno dei luoghi del turismo di massa mondiale.

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