Draghi ha deciso: "Stato di emergenza fino al 31 marzo"

Il governo potrebbe presto riunirsi per discutere l'ipotesi di prorogare lo stato di emergenza fino al 31 marzo ma le forze politiche sono spaccate

Draghi ha deciso: "Stato di emergenza fino al 31 marzo"

Sul tavolo delle decisioni di Palazzo Chigi ci sarebbe la proroga dello stato di emergenza per ulteriori tre mesi, ovvero fino al 31 marzo. Ci sarebbe anche una seconda ipotesi, ossia il prolungamento per un solo mese, ma Mario Draghi sembra orientato verso una proroga più lunga. Queste sono le informazioni che trapelano da fonti del governo e per il momento nulla è ancora stato deciso. La decisione finale spetterà al Consiglio dei ministri, che per il momento non è ancora stato inserito in agenda ma che potrebbe tenersi già nelle prossime 24 o 48 ore. Questo punto, però, spacca la maggioranza.

Le parti politiche

Enrico Letta è pronto a dare il suo ok: "Dobbiamo tenere la guardia alta, la proroga dello stato di emergenza è necessaria per evitare di trovarci come l'Olanda, l'Austria o la Germania e il Governo deve annunciarla rapidamente. I nostri dati sui contagi sono di tenuta ma di crescita". Il segretario del Partito democratico ha aggiunto: "Quello della pandemia è un meccanismo di rincorsa, noi abbiamo trovato la chiave per evitarla nella campagna vaccinale e nell'applicazione del Green Pass. Dobbiamo mantenere la situazione che ci consente di vivere senza dover ricorrere a nuovi lockdown. Lo stato di emergenza è la condizione fondamentale per andare nella direzione della sicurezza e della tranquillità". Anche Forza Italia, Italia viva e Movimento 5 stelle sembrano propensi a votare a favore. "La scienza deve fare delle proposte serie, poi la politica deve assumersi delle responsabilità. Ma la scienza dica in maniera chiara cosa decide di fare. Lo stato di emergenza non è di destra nè di sinistra. Andiamo avanti con regole, adottiamo tutti gli strumenti utili per evitare la diffusione della pandemia", così Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia.

Matteo Salvini si è detto dubbioso sulla proroga dello stato di emergenza: "Aspettiamo i dati siamo al 13 dicembre, aspettiamo di confrontarci, non do giudizi ideologici a priori, io sono assolutamente fiducioso e ottimista". Nei giorni scorsi il leader della Lega ha sottolineato che "gli italiani stanno rispettando le regole, si stanno sacrificando, si stanno vaccinando. Più rispettosi di così è impossibile, e contiamo che il peggio sia alle spalle". È contrario Massimiliano Fedriga, governatore leghista del Friuli Venezia Giulia ma anche presidente della conferenza delle Regioni: "Non è necessario. Abbiamo la possibilità di legiferare anche con decreti d'urgenza su temi specifici e su questo si può lavorare: se servono delle misure ad hoc - personale sanitario aggiuntivo con gli specializzandi o sostegni per le Rsa - possiamo prendere dei provvedimenti mirati svincolati dallo stato di emergenza".

Gli scienziati

Anche la scienza sembra essere divisa su questo tema. "Prorogare lo stato di emergenza? Dipende a che cosa serve. Io penso che uno stato di emergenza che dura 2 anni non è più uno stato di emergenza. Diventa uno stato di continuità. Lo dico sinceramente: significa che abbiamo una classe politica, e ci metto sia maggioranza che opposizione, che non ha trovato una soluzione di normalità", dichiara Andrea Crisanti.

Dubbiosa sulla proroga anche Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell'ospedale Sacco di Milano: "Ritengo che in questo momento non ci siano le condizioni sanitarie per uno stato di emergenza. Abbiamo imparato a gestire la pandemia di Covid-19, abbiamo vaccini efficaci e stiamo per avere ottime terapie. Quindi non c'è un'emergenza, ma c'è la necessità di una buona continua gestione. Questo, lo ribadisco, parlando dal punto di vista sanitario".

Di diverso avviso Matteo Bassetti: "La situazione epidemiologica non è delle migliori per cui, se lo stato di emergenza vuol dire che è più facile assumere medici o

mantenere una struttura commissariale di cui abbiamo un grande bisogno, penso sia meglio mantenerlo. Abbiamo ancora da fare, ci sono le terze dosi da portare avanti in velocità per una buona parte degli italiani".

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