Stromboli, l'amico della vittima: "Correvamo sotto i lapilli"
4 Luglio 2019 - 19:01Ecco come è morto Massimo Imbesi, l'escursionista sorpreso e ucciso dall'eruzione del vulcano di ieri
"Stavamo cercando di risalire le pendici del vulcano, quando il fuoco ci ha colto di sorpresa". Thiago Takeuti, il 35enne brasiliano sopravvissuto all'eruzione dello Stromboli di ieri, racconta i terribili momenti vissuti quando lui e l'amico Massimo Imbesi hanno sentito l'esplosione.
Hanno visto il fumo e poi il fuoco che iniziava a scendere verso di loro: così è iniziata la loro corsa. "Abbiamo visto una zona già bruciata, percorsa dal fuoco e abbiamo pensato di rifugiarci là", racconta l'amico dell'unica vittima provocata dalla furia del vulcano. Ma, "correndo tra pietre e lapilli siamo caduti a terra. Massimo respirava sempre più affannosamente. Ho provato a rianimarlo con la respirazione bocca a bocca e poi con il massaggio cardiaco, ma non c'era più niente da fare. Mi sono accorto che non respirava più". È morto così, Massimo Imbesi, passeggianfo sulle pendici dello stesso vulcano che lo ha tradito, portandolo via all'affetto della sua famiglia e dei suoi amici, primo fra tutti Thiago, che forse per sempre si domanderà la stessa cosa che si chiede oggi: "Perché io sono vivo e Massimo no? Mi chiedo perché a me. Mi sento un miracolato".
Tanti i messaggi di cordoglio apparsi sulla pagina Facebook di Massimo, sotto la foto che solo il giorno prima aveva condiviso: "Si vede che il cielo aveva bisogno di poesia...", "Dimmi che non sei tu...", "Mancherai a tutti", scrivono.
Oggi il corpo di Massimo è tornato a Milazzo, dove abitava, per il funerale. Lo scorso anno aveva superato gli esami come ufficiale di coperta e ne era molto soddisfatto: "Finalmente il mare, l'opportunità di prendere aerei, treni, alloggi di fortuna, di salire a bordo, di viaggiare, lavorare e godere di questa pazza vita, di questo mare...
".