Toni trionfali da Renzi e Giannini, ma già si profila il caos supplenze dopo l'abolizione di quelle «brevi»

Suona la campanella di inizio lezioni per quasi 9 milioni di studenti e la scuola dà i numeri. Tutti con il segno più per il premier, Matteo Renzi e il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini. Gravemente insufficienti invece per i sindacati della scuola e molti fra insegnanti, studenti e genitori. Un primo giorno costellato ieri dalle azioni di protesta dei ragazzi che hanno eretto barricate di cartone simboliche all'ingresso dei loro istituti e che hanno già programmato di scendere in piazza il 9 ottobre. E il primo giorno di scuola oggi rischia addirittura di saltare proprio nella Firenze di Renzi per uno sciopero. I sindacati infatti hanno convocato un'assemblea straordinaria dalle 8 alle 12 di tutto il personale per oggi, primo giorno di lezioni per Firenze e provincia. Gli studenti fiorentini rischiano di trovare il portone sbarrato per mancanza di personale. Pessima figura per Renzi che però nell'augurare in bocca al lupo a tutti gli studenti insiste nel glorificare la riforma e snocciola cifre tutte positive. «Migliaia di precari ora hanno un lavoro stabile. Il 97 per cento dei docenti ha accettato il ruolo che gli è stato proposto - dice il premier - Il tempo galantuomo dimostrerà che la riforma non è un mostro». La Giannini promette «un organico potenziato: 6 o 7 docenti in più per ogni scuola» e il rafforzamento «di materie importanti come Matematica».

La realtà però è un'altra e il rischio di non trovare l'insegnante in classe è concreto per migliaia di studenti. Le cattedre assegnate per ora sono state 8.532 e di queste 7.000 prevedono un trasferimento lontano dalla propria casa ed è dunque alto il rischio che il docente non garantisca la continuità didattica. Le altre 55.000 assunzioni previste per l'organico di potenziamento arriveranno a novembre.Intanto è già emerso con chiarezza, come era facile ipotizzare, che le discipline scientifiche sono scoperte. Ovvero nonostante le migliaia di assunzioni mancano gli insegnanti di Matematica e anche quelli di sostegno. Saranno almeno 60.000 i supplenti che andranno a coprire per l'intero anno le cattedre scoperte. Non solo. Dato che la riforma prevede l'abolizione tout court delle supplenze brevi, in attesa che si riempiano gli organici funzionali non sarà possibile sostituire il docente che manca solo per qualche giorno. Cattedre vuote anche a causa di un errore da parte del Ministero dell'Istruzione che per un algoritmo andato in tilt ha assegnato posti di sostegno alle superiori a docenti abilitati per le medie. Niente sostegno per bambini in difficoltà.

Carenza che offre a Matteo Salvini l'occasione per definire la Buona Scuola «una fregatura». Pure Beppe Grillo sul suo blog boccia la riforma, definita «un flop totale». E per la Buona Scuola si profila un nuovo ostacolo: il ricorso alla Corte Costituzionale contro la riforma presentato da Veneto e Puglia.

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