Torino, il prete non riesce a pagare le bollette per le poche offerte: "Così non riesco ad andare avanti"

A causa di un debito di 6mila euro è stata staccata l'erogazione del gas che riscalda il luogo di culto. L'appello del sacerdote: "Così non possiamo andare avanti Servirebbe l'intervento di un benefattore: la chiesa ha bisogno di un restauro"

Torino, il prete non riesce a pagare le bollette per le poche offerte: "Così non riesco ad andare avanti"

È rimasta al freddo, proprio durante i giorni in cui si celebrano le festività del Natale. Il motivo? Poche offerte da parte dei fedeli e l'impossibilità di pagare le bollette. A denunciare le grosse difficoltà in cui versa la chiesa di san Giovanni Battista a Monteu da Po, una piccola comunità di 854 abitanti sulla riva destra del Po, in provincia di Torino, è stato il parroco stesso, don Piero Massaglia che ha ammesso: "Così non riesco più ad andare avanti".

Una chiesa al freddo

Secondo quanto riportato da La Stampa, da ormai qualche giorno, la chiesa che domina il piccolo centro ai confini con la provincia di Asti è senza riscaldamento perché il contatore dell'energia è stato fatto chiudere a causa di un debito di circa 6mila euro, che il sacerdote avrebbe cercato di estinguere. Il prete, infatti, avrebbe proposto un piano di rientro, in modo tale da saldare le bollette e non lasciare i fedeli al freddo, ma la celebrazione del Natale è stata fatta al freddo e, in base a quanto riferito dal sacerdote, il futuro della struttura risulta a rischio.

Le difficoltà del sacerdote

Il 53enne don Massaglia, parroco della comunità dal 2005, vive a Cocconato d'Asti e tutti i giorni si sposta in auto per raggiungere la sua comunità, visto che la casa parrocchiale è risultata inagibile. Il prete, infatti, ha spiegato che l'abitazione andrebbe ristrutturata, ma che i soldi dei fedeli sono sempre meno: "Ho difficoltà a mettere gasolio nella mia auto. Ho uno stipendio di appena mille euro e le poche offerte non riescono a coprire le spese, anche perché qui, i fedeli rappresentano una minoranza: circa l'8% della popolazione".

La richiesta di aiuto

Il sacerdote, che ha elencato tutte le complessità a cui la parrocchia è costretta ad affrontare, ha fatto un appello ai privati: "Chiedo che qualcuno ci aiuti". E ha poi aggiunto: "Servirebbe l'intervento di un benefattore, perché la chiesa ha bisogno di un restauro. Qualcuno salvi il patrimonio religioso e culturale di questa piccola comunità". In base a quanto raccontato dal sacerdote, l'altare della chiesa si sgretola ogni giorno e i cavi di luce e corrente scorrono sulle pareti senza considerare alcuna norma di sicurezza. Inoltre, per i fedeli non sarebbero più disponibili nemmeno i servizi igienici.

La storia della chiesa

In base a quanto riportato dal quotidiano, la chiesa risalirebbe al XV° secolo, quando avvenne l'unione delle due parrocchie d'Industria e di Monteacuto. Venne incendiata nel 1625 dagli spagnoli e ricostruita poi tra il 1631 e il 1636 con il materiale dell'antica casa forte che sorgeva accanto all'attuale casa parrocchiale. In stile barocco, la chiesa è composta da tre navate e l'altare maggiore è costruito in sette qualità di marmo diverse.

I furti

Il luogo di culto è stato, nel tempo, oggetto di numerosi furti. Nei primi anni Settanta, infatti, dall'altare della navata sinistra venne sottratta la statua della Madonna del Rosario e nel 2006 i ladri portarono via dal battistero del '600 i pannelli con le figure scolpite.

Finora, le complessità denunciate dal sacerdote non hanno impedito le regolari funzioni, una al sabato e una alla domenica pomeriggio, così come nei giorni feriali. Ma stando a quanto raccontato da don Massaglia la mancanza del riscaldamento potrebbe compromettere la chiesa della piccola comunità.

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