Cerca sul web "cadaveri smembrati". Poi fa a pezzi i genitori

L'orrore negli Stati Uniti. Il ragazzo aveva finora promosso la tesi, oggi rivelatasi falsa, per cui i genitori erano misteriosamente scomparsi dopo un viaggio in montagna

Cerca sul web "cadaveri smembrati". Poi fa a pezzi i genitori
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Un 23enne americano, Chandler Halderson, è finito sotto accusa quale responsabile dell'uccisione dei suoi genitori Bart e Krista e dello "smembramento" dei loro cadaveri. Gli inquirenti hanno infatti ultimamente messo nel mirino il giovane dopo avere scoperto il "castello di bugie" messo su dall'indagato riguardo alla scomparsa dei genitori. Dal giorno della sparizione della coppia, avvenuta il 7 luglio, il figlio non aveva fatto altro che promuovere la versione per cui i suoi familiari non erano misteriosamente riusciti a tornare da un viaggio in montagna nel nord del Wisconsin, da loro intrapreso nel fine settimana del 4 luglio. I corpi senza vita dei due erano stati rinvenuti il giorno dopo la notizia della loro sparizione e presentavano tracce di "colpi di arma da fuoco". Entrambi i cadaveri erano stati "fatti a pezzi".

Mercoledì, i magistrati che indagano sulla morte di Bart e Krista hanno stretto il cerchio intorno a Chandler denunciando il fatto che il giovane avrebbe creato una "rete di bugie" in merito alla vicenda. Il figlio delle vittime avrebbe infatti diffuso bugie su bugie in merito alla scomparsa dei due, come la storia per cui i genitori, prima di sparire, sarebbero andati a prendere parte a una "parata a White Lake", a un vento che, però, "non esiste". Di conseguenza, il 23enne è considerato ad oggi dalle autorità del Wisconsin l'unico responsabile della morte dei coniugi.

A rafforzare la tesi della colpevolezza del ragazzo sono anche delle cronologie di ricerca individuate di recente nell'account Google personale di Chandler. Dalle indagini è emerso che il ragazzo avrebbe usato il motore di ricerca per approfondire argomenti come "cadaveri smembrati" e "ritrovamento di corpi senza vita nel Wisconsin". L'indagato, inoltre, avrebbe risposto a un investigatore che lo stava interrogando: "Non sai quello che è successo veramente…", per poi ammettere, secondo le ultime rivelazioni, di "non sentirsi affatto in colpa per quello che ha fatto".

Attualmente, il 23enne è soggetto a custodia cautelare, mentre gli inquirenti stanno provando a ipotizzare il motivo del suo gesto folle e crudele verso i genitori. Nonostante le prove contro di lui, l'indagato si è dichiarato "non colpevole" in vista del processo a suo carico che inizierà a gennaio.

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