Cronache

Quando Bergoglio disse: "Il celibato dei preti? Nelle località remote..."

Il Vaticano commenta la presa di posizione di Benedetto XVI, ricordando come Francesco sia contrario all'abolizione del celibato: "Soltanto rimarrebbe qualche possibilità nelle località più remote"

Quando Bergoglio disse: "Il celibato dei preti? Nelle località remote..."

Papa Francesco è contrario all'abolizione tout court del celibato. Questo è, in estrema sintesi, il messaggio proveniente dalla Santa Sede, che ha deciso di partecipare al dibattito aperto ieri, con la considerazione di Benedetto XVI. Quella che ha squarciato il silenzio. Il Papa emerito Joseph Ratzinger lo ha messo nero su bianco, in un libro scritto a quattro mani col cardinale Robert Sarah: entrambi convengono sulla non opportunità di abolire il celibato sacerdotale. Anche ulteriori tipi di riforme non trovano il placet dei due autori di Dal profondo del nostro cuore, che è il titolo dell'opera in uscita. Una constatazione, quella di Benedetto XVI e del Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e per la Disciplina dei Sacramenti, che è seguita ad una dialettica partecipata, che ha avuto luogo nel corso del Sinodo panamazzonico e che sta continuando nel "concilio interno" dei vescovi tedeschi. Il Vaticano, con l'intervento di oggi, getta così acqua sul fuoco.

A parlare è stato anzitutto il direttore della Sala Stampa, Matteo Bruni, che ha posto l'accento su alcune parole pronunciate da Jorge Mario Bergoglio, mentre quest'ultimo era di ritorno dalla visita apostolica a Panama:"La posizione del Santo Padre sul celibato è nota. Nel corso della conversazione con i giornalisti al ritorno da Panama - ha aggiunto Bruni, stando a quanto riportato dalla LaPresse -, Papa Francesco ha affermato: 'Mi viene alla mente una frase di San Paolo VI: 'Preferisco dare la vita prima di cambiare la legge del celibato". Poi la continuazione delle parole del pontefice argentino: "Personalmente penso che il celibato sia un dono per la Chiesa. Io non sono d'accordo di permettere il celibato opzionale, no. Soltanto rimarrebbe qualche possibilità nelle località più remote - penso alla Isole del Pacifico... [...] quando c'è necessità pastorale, lì, il pastore deve pensare ai fedelì". Per farla breve: non devono esistere troppi motivi di preoccupazione. Perché Jorge Mario Bergoglio, tranne qualche rara eccezione, è il primo a non voler intervenire sul celibato sacerdotale. E questo dovrebbe mettere una pietra sulle polemiche. Ma Bruni non è stato il solo a rilasciare commenti.

Il direttore editoriale della Segreteria per la Comunicazione, ossia Andrea Tornielli, ha voluto chiarire come gli stessi Ratzinger e Sarah abbiano esposto le loro tesi sul celibato nella più assoluta fedeltà al pontefice e ricercando, peraltro, l'unità della Chiesa cattolica, che il duo conservatore è lungi dal voler mettere in discussione. Però la questione rimane aperta. Un po' per le spinte dell'episcopato teutonico, che sembra davvero intenzionato a ragionare di abolizione e un po' per le spinte teologico-progressiste che sembrano voler perseguire un obiettivo dichiarato. La partita, quindi, può essere più aperta di come si pensa.

Ma il fatto che il Papa sia contrario all'abolizione del celibato, come rammentato dal Vaticano, non può che tranquillizzare gli animi dei conservatori.

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