Cronache

Venezia, pregano Allah in stazione: presi sei islamici col machete

Notte di tensione a Venezia. Arrestati tre uomini e tre donne. Dubbi sulle identità. In valigia trovati machete e pietre

Operazione "Strade sicure" nelle stazioni d'Italia
Operazione "Strade sicure" nelle stazioni d'Italia

Alta tensione alla stanzione ferroviaria di Venezia. Ieri notte è infatti scoppiato il finimondo quando sei islamici, che si erano messi a pregare rivolti verso La Mecca, sono stati beccati con addosso pietre e machete. Una scoperta che getta ombre inquietanti sul gruppetto di turchi che, secondo quando raccolto dai servizi di sicurezza, aveva con sé anche documenti di identità falsi. Cosa ci facessero in Laguna, dove fossero diretti e, soprattutti, quali possano essere le loro intenzioni non è ancora chiaro.

A lanciare l'allarme, alle quattro e mezza di notte, è stata una guardia giurata. Si è insospettita quando ha visto sei persone, tre uomini e tre donne, inginocchiarsi e recitare la preghiera ad Allah. Tutti e sei rivolti verso La Mecca, i musulmani hanno pregato finché non hanno visto il vigilante. A quel punto se la sono data a gambe, ma senza andare troppo lontano. Le forze dell'ordine hanno, infatti, acciuffato subito due persone. Come spiega il Messaggero, sui tratta di "O.A., 49 anni, nato in Germania, in possesso di un documento di identità turco e di un permesso di soggiorno tedesco intestato però a un'altra persona, e A.K. del 1992, con passaporto turco, attualmente residente in Slovenia per motivi di studio". Nella borsa di O.A. gli agenti hanno trovato un machete e alcune pietre, una particolarmente grossa. "La pietra - ha provato a giustificarsi - non so come sia finita qui. Il machete mi serviva per celebrare la festività islamica del sacrificio".

Dalla Germania arriva in poche ore la documentazione su O.A. La foto non coincide col personaggio appena arrestato. Anche la storia raccontata da A.K. non convince. Dice di non conoscere i concittadini e di essersi messo a pregare con loro quasi per caso. "Li avevo sentiti parlare in turco - dice - mi sono avvicinato e sono stato invitato a pregare con loro". Nel pomeriggio, poi, vengono arrestati gli altri quattro islamici del gruppetto. Sono tre donne e un uomo. Secondo la ricostruzione del Messaggero, sono entrati "in Italia all'aeroporto di Fiumicino il 29 luglio scorso". Con loro avevano biglietti di treno interail. E dicono che erano diretti a Barcellona. "Siamo turisti - continuano a ripetere - abbiamo incontrato O.A. per caso ieri, a Venezia, e ci ha chiesto di unirci al gruppo per pregare insieme".

Ma questa ricostruzione non convince nessuno.

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