Per anni ha abusato della figlia. Ma lo ha ammesso solo dopo che lei a 29 anni ha provato a togliersi la vita. L'uomo si è liberato di un peso, forse. Ma la sua confessione servirà a poco, non pagherà mai per quello che ha fatto: dall’ultimo abuso a oggi sono passati 18 anni e il reato, dice la legge, è ormai prescritto.
È accaduto a Genova. La storia agghiacciante che nessuno, la moglie o i familiari, avrebbe potuto immaginare inizia a metà degli anni Novanta, quando la ragazza aveva solo 8 anni.
È una bambina vivace e felice che improvvisamente finisce di sorridere e si chiude in sé stessa. Se ne accorgono le maestre e se ne accorge anche la madre. I genitori, di comune accordo con le insegnanti, decidono di farla visitare a da un medico, che però non rileva i segni della violenza che la piccola stava subendo dal genitore, all'apparenza irreprensibile.
Nessuno la scoprirà per anni, finché lui stesso, davanti alla figlia ricoverata, rivela tutto alla moglie. Spiega che gli abusi sono cominciati nel 1994, e sono andati avanti per tre anni. Un segreto che l’uomo ha ripetuto anche davanti al pubblico ministero Francesco Scorza Azzarà, che però non può far nulla perchè l'aguzzino venga punito: gli abusi sono ormai prescritti.
La ragazza inizia a crescere e si tiene tutto dentro. A vent’anni decide di andare a vivere da sola. Trova un lavoro come commessa e lascia la famiglia. Il dolore non diminuisce, diventa più grave ogni giorno, fino a due mesi fa, quando, mentre è sola in casa, tenta il suicidio ingoiando una montagna di farmaci.
Per fortuna riesce a salvarsi e viene ricoverata in ospedale.I medici la affiancano a una psicologa. È lei a convincere la 29enne a raccontare tutto alla polizia.
Gli agenti ascoltano la sua storia. Il padre conferma ogni particolare. In Procura viene aperto un fascicolo d’indagine, che il pm è costretto ad archiviare. Intanto la giovane, faticosamente, deveprovare a riprendersi la sua vita.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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