Cronache

Il focolaio che fa tremare Ischia

Non si fermano i contagi a Villa Mercede la struttura per anziani diventata focolaio per l'Isola di Ischia. A farne le spese anche un bimbo di tre anni figlio di una delle dottoresse dell'Rsa

Foto per gentile concessione Franco Trani
Foto per gentile concessione Franco Trani

Ha solo tre anni il paziente più giovane trovata positivo al Covid-19 trasmesso dalla mamma, dottoressa nella struttura Villa Mercede a Serrara Fontana uno dei sei comuni di Ischia da dove sono partiti i contagi creando una pericolosa ‘zona rossa’ in rapida espansione. La situazione nella Rsa dell’asp Napoli 2 nord, gestita da una cooperativa, sta preoccupando non poco gli abitanti dell’isola che ormai conta 91 positivi e tre morti, l’ultimo si è aggiunto in giornata. Sono invece 26 i positivi nella struttura sanitaria a cui si aggiungono 5 operatori sanitari.

Le ricostruzione per risalire alla primo paziente infetto, porta ad una signora di 76 anni, risultata negativa al primo test e quindi trasferita prima in un ospedale di Pozzuoli, dove ha infettato altri pazienti, e poi in uno di Napoli per un intervento chirurgico, dopo il quale era invece risultata positiva al covid-19. Nonostante questo, la Signora era comunque stata riportata a Villa Mercede dove si era aggravata per poi morire nell’ospedale Rizzoli di Ischia.

Sarebbe quindi partito da lei il contagio che si è poi esteso a macchia d’olio nell’isola. Il sindaco, Rosario Caruso ha cercato di rassicurare la popolazione: “Serrara non è zona rossa. È in corso – aggiunge Caruso – l’isolamento dei cinque pazienti negativi, e la piazza che ospita la Rsa è stata chiusa al traffico. Abbiamo chiesto il supporto di tutte le forze dell’ordine per presidiarla. Dobbiamo mettere in campo tutte le azioni a difesa della popolazione. Sono già state stabilite le modalità per la sanificazione dell’area e delle strade del territorio, in particolare quelle dove sono presenti cittadini affetti da Covid. Invito i cittadini a evitare spostamenti non necessari. In questo modo non si corrono rischi di alcun tipo”.

I pazienti però, nonostante le discrete condizioni di salute, specificate dal sindaco: “Non possono essere quindi trasferirli, neanche in ospedali, perché eventuali spostamenti inciderebbero sul loro stato fisico visto che l’età dei pazienti è compresa tra i 70 e i 100 anni”. Per questo l’azienda sanitaria ha reclutato infermieri e operatori da inviare a Villa Mercede, prendendoli in prestito dall’ospedale dell’Isola Rizzoli.

Nonostante si sia cercato di tamponare la situazione, le polemiche, così come i timori della gente del posto, si moltiplicano: il sindaco del comune di Forio ha chiesto le dimissioni del direttore generale dell’Asl Napoli Nord 2: “L’isola non può essere dichiarata zona rossa, soprattutto con l’estate alle porte”. Il Sindaco di Serrara invece, pone l’accento sui tamponi:

Dall’11 marzo fino al 3 aprile, l’Asl Napoli 2 Nord ha deciso di affidare a un’azienda privata il servizio di trasferimento dei tamponi da Ischia, Procida e Pozzuoli al Cotugno di Napoli per una spesa di circa mille euro al giorno. Non sono mancati i casi di tamponi persi o finiti in altri non meglio precisati laboratori. Fatti sui quali l’Asl non ha mai dato spiegazioni, nonostante l’obbligo di tracciabilità e il dovere di consegna entro 6 ore dal prelievo. Non si capisce per quale ragione, pur disponendo di un proprio parco auto, l’Asl abbia deciso di esternalizzare il servizio”.

Sull'isola anche Giulio Golia de Le Iene, insieme ad un'operatrice, molto probabilmente per un'uninchiesta proprio sulla struttura.

Commenti