Il "voto di scambio" dei Cinquestelle: bigini alla maturità

Il "voto di scambio" dei Cinquestelle: bigini alla maturità

Ecco, così è perfetto. Dalla scuola che non prepara al lavoro che non c'è. Nessun problema nell'Italia a Cinquestelle. L'ultima trovata elettoralistica del Movimento fa rivoltare nella tomba generazioni di insegnanti e studenti, quelli delle tavole periodiche a memoria, delle «tamerici salmastre e arse» recitate senza esitazioni, della geografia tutto d'un fiato e macongranpenalerecagiù. A scuola, per i pentastellati, non serve l'impegno. Basta la pietà.

Perché pietà, chiedono, per gli studenti di matematica dei licei scientifici che dovranno affrontare l'esame di maturità. Imparare a memoria le formule mette l'ansia, e invece di affrontarla - l'ansia - è più giusto aggirarla. E così in commissione Cultura M5s chiede che i ragazzi possano presentarsi alla prova con un formulario, una raccolta, insomma un «bigino». Quello che gli studenti di una volta - ma nemmeno troppo tempo fa - consultavano di nascosto per evitare note, quattromenomeno e severi cazziatoni in direzione. Per fortuna, il ministero dell'Istruzione si è opposto. Memorizzare - sostiene il Miur - è una competenza.

Ma in fondo, non sarà un dramma se una maturità «facile» sfornerà dei somari. Se il lavoro rappresenta un miraggio, c'è sempre il reddito di cittadinanza, altro cavallo di battaglia dei grillini. Un assegno pubblico, per qualcuno una tutela per i più deboli e per altri un grande disincentivo alla responsabilità individuale. Ma così è il cerchio che si chiude, con un messaggio allarmante: la negligenza ha il paracadute. Andate e prendete le scorciatoie.

Per un pugno di voti (di scambio) ci presentiamo al macello del mercato globale, quello della scuola cinese, dei college inglesi, americani e indiani. Per un pugno di voti dei diciottenni. Che, speriamo, non vorranno ringraziare oggi per un esame farsa, e domani per la paghetta di Stato.

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