Il cubo della Apple? Moratti: "Lo faremo in Largo Augusto"

Il progetto. Scartata l’idea dell’installazione sotto la Madonnina. Il sindaco: "Milano è nel cuore creativo di Steve Jobs"

L’alternativa la suggerisce il sindaco Moratti: «Ho suggerito a Apple un’altra location, Largo Augusto: potrebbe essere molto bello e un’occasione per riqualificare la piazza. Ovviamente l’idea è quella di un cubo innovativo e per Milano preferirei un’icona che rimanga nel tempo, proprio come a New York e Chicago». Naufragata l’idea di aprire il primo store sotto la Madonnina, il primo cittadino ha incontrato i vertici della multinazionale della mela che hanno scelto Milano per realizzare il loro punto di vendita. Proprio come quello che svetta sulla Fifth Avenue a New York, a un passo da Central Park: una costruzione in vetro e metallo, alta nove metri per lato con il logo bianco della mela che sembra sospeso all’interno. E una scala a chiocciola da cui scendere per arrivare al punto vendita aperto ventiquattr’ore su ventiquattro. «I vertici del marchio informatico mi hanno detto che la città a cui Steve Jobs, dopo New York, tiene di più per la progettualità architettonica è Milano - ha continuato il sindaco - e quindi non possiamo deluderlo». Guai a pensare che si tratti di un negozio normale. «A Milano vorremmo qualcosa di particolare - avevano spiegato i broker di Apple per l’Italia e l’Europa - che resti anche alla città e la valorizzi come abbiamo fatto nel resto del mondo». Come a Parigi, sotto la Piramide del Louvre o a Shanghai dove tra poco aprirà la variante al cubo, un cilindro di vetro.
Dopo aver illustrato ai responsabili immobiliari del marchio informatico, la location della futura installazione e anche piazza del Duomo, San Babila, la Galleria e il Corso Vittorio Emanuele, l’assessore all’urbanistica Carlo Masseroli ha confermato che si tratta di un progetto irrinunciabile. «Vogliono assolutamente farlo a Milano e per noi è una grande opportunità e un segno di riconoscenza - ha spiegato l’assessore -. Hanno l’esigenza di aprirlo in pieno centro». La struttura di 2mila metri quadrati di superficie dovrebbe essere simile a quella di New York, anche se - precisa Masseroli - i progettisti interpretano gli spazi sempre in modo diverso. «Il centro gli è piaciuto tantissimo e ora faremo le valutazioni su Largo Augusto, così come ha ipotizzato il sindaco. Li ho portati a vedere la piazza.

Che di per sé è uno spazio abbastanza anonimo della città, ma che avrebbe l’opportunità di diventare eccezionale con questo elemento caratterizzante». Al momento, è questa la soluzione su cui lavorare. E i tempi di realizzazione? «Vogliono andare veloci, siano noi che loro».

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