Cultura e Spettacoli

"Hank" il matto e "Shed" la musa di Pound

Nello scambio epistolare sette anni di risse verbali fra consigli e battute taglienti

"Hank" il matto e "Shed" la musa di Pound

Le lettere fra scrittori sono le più belle, piene di lamenti, lampi di genio, consigli, stroncature di colleghi - anche classici, magari - e poi pettegolezzi, confessioni, slice of life dell'ambiente culturale dell'epoca, riflessioni sulla scrittura e la vita... Non fa eccezione, anzi, è una sublimazione di tutto ciò, il carteggio tra Charles Bukowski e Sheri Martinelli, Notti di bevute e schiamazzi (Guanda, pagg. 402, euro 19,80; a cura di Steven Moore; traduzione di Simona Viciani) che raccoglie sette anni di tumultuosa corrispondenza (1960-67) fra lo scrittore americano e la direttrice della Anagogic & Paideumic Review. Bukowski, in quel momento un perfetto sconosciuto per il mondo editoriale, aveva inviato alcune poesie alla redazione della rivista - era il 1960, giugno, anzi come scrive nell'intestazione «giugnodoroso» - che però gli vengono rifiutate con una risposta secca ma dettagliata. Da quel momento fra lo scrittore-poeta e la direttrice-scrittrice inizia un lungo duello di stoccate e confessioni e arrabbiature. Discussioni sull'arte e veri pezzi di letteratura.

E per quanto riguarda i due contendenti... beh, Bukowski lo conosciamo tutti: il vecchio «Hank» oggi è un nome leggendario del '900 letterario americano - realismo sporco e racconti lucenti - anche se per lunghi anni pubblicò a malapena su piccole riviste e per editori minori. Mentre Sheri Martinelli...

Già: chi è Sheri Martinelli? Quando morì, nel 1996, la stampa non diede grande risalto alla cosa. Eppure la sua è una biografia bukowskiana: nasce con il nome di Shirley Burns Brennan a Philadelphia nel 1918, studia arte, sposa il pittore Ezio Martinelli che dopo il divorzio si prende la figlia e le lascia il cognome, si trasferisce al Greenwich Village. Eccentrica e bellissima, protégée di Anaïs Nin, dipinge e posa come modella per Vogue, fa uso di droghe e abuso di uomini: artisti, giornalisti, critici, musicisti. William Gaddis ne fa un personaggio del romanzo-culto Le perizie, diventa l'ape regina dei Beat e poi, gli inizi degli anni '50, si trasferisce a Washington dove decide di andare a trovare Ezra Pound, recluso nel manicomio criminale di Saint Elizabeth.

È l'incontro della vita. Lei ne è illuminata, lo studia, gli fa visita tutti i giorni, ne diventa musa e amante. Per anni. Dopo ci saranno il Messico, San Francisco, la fondazione nel '59 della rivista underground a cui Bukowski manda i suoi versi sperando nella pubblicazione. Ed ecco le straordinarie lettere di bevute, schiamazzi note di musica classica, l'adrenalina per le scommesse ai cavalli, una scrittura folle, scomposta, franta, che però è il massimo dell'espressività. E ancora: malinconie, paure e graffi di sapienza. «Lascia che i curiosi siano dannati e che i dannati siano curiosi: l'essenza della poesia è fandonia colpita a scudisciate».

Un dettaglio, non da poco. Charles Bukowski e Sheri Martinelli - la folle «Shed» - non si incontrarono mai di persona ed entrambi arrivarono alla conclusione che era meglio così.

E percependo la tensione continua e nervosa delle loro lettere, hanno fatto bene.

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