Cultura e Spettacoli

I B.livers a ilGiornale.it

I ragazzi di B.live sono stati in redazione da noi: ecco la loro esperienza

I B.livers a ilGiornale.it

L’ingresso è piccolo ma imponente, i quattro scalini trasudano importanza, il custode tiene in ostaggio i nostri documenti in cambio di un badge immacolato e un ascensore ci proietta al quinto piano dello storico palazzo di Via Negri: IlGiornale.it.

Sbarchiamo sul pianerottolo e, cercando di mascherare il timore con qualche sorriso, ci dirigiamo verso la redazione.

Una vera redazione. Le nostre menti immaginano colti dottori armati di pipa e serietà, seduti davanti a macchine da scrivere senza tempo, ma i nostri occhi rimangono affascinati da una vista completamente diversa. Lo spazio è animato, colorato, fresco e dinamico. La serietà non manca, certo, ma è quel tipo di serietà che accompagna la professionalità di menti curiose. I sorrisi ci accolgono, così come i saluti di benvenuto.

Sono le undici e siamo in perfetto orario per assistere alla riunione di redazione. Ci muoviamo in fretta, rubiamo qualche sedia durante il tragitto e, arrivati nella sala riunioni, troviamo il coraggio di distribuire sul tavolo le copie del nostro giornale, Il Bullone. Siamo piccoli ma siamo presenti. I giornalisti arrivano alla spicciolata, così come il Direttore e il suo vice, e tutti sorridono notando la stretta somiglianza delle nostre pagine stampate con quelle dei loro rivali. La riunione prosegue con tranquillità, scarseggiano le notizie che fanno scalpore, aumentano le pagine sportive.

Ci allontaniamo di soppiatto e torniamo al nostro quinto piano, dove la vera sorpresa ci aspetta: dobbiamo scrivere un articolo. Un articolo? Noi? Su Il Giornale web? Sì, subito. Un brivido. Saremo capaci? Il tempo sembra scorrere più rapido del solito, alle nostre spalle si lavora alla velocità di 120 articoli al giorno, noi, solitamente, alla lentezza di uno al mese. Le nostre sinapsi si contorcono, ogni riga scritta sembra sbagliata e la situazione pare a tratti surreale. Ma le storie sono storie, e le emozioni talvolta si raccontano da sole. I nostri pezzi vengono controllati, corretti e immediatamente pubblicati on-line. Siamo senza parole ma dentro di noi sappiamo che, in qualche modo, ce l’abbiamo fatta.

Ecco i pezzi dei B.livers su ilGiornale.it

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