I fantasmi giapponesi del disastro nucleare di Fukushima

Il giornalista Richard Lloyd Parry ricostruisce il disastro di Fukushima nel volume "Fantasmi dello tsunami. Nell'antica regione del Tohoku"

I fantasmi giapponesi del disastro nucleare di Fukushima

Prima il terremoto, poi lo tsunami. L'acqua grigia, dello stesso colore del cielo, rompe gli argini e travolge tutto ciò che incontra lungo il proprio percorso. Case, auto, persone, e perfino i reattori della centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi. L'11 marzo 2011 il Giappone viene colpito da una doppia catastrofe che cambierà per sempre le sorti del Paese. Nel primo pomeriggio, un terremoto di magnitudo 8.9, con epicentro a circa 130 chilometri dalla costa nord orientale, davanti alla città di Sendai, genera un violento tsunami. Le onde, alte fino a dieci metri, uccidono circa 18mila persone. Ma il peggio deve ancora arrivare.

La Chernobyl giapponese

È ormai sera quando i reattori della centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi si fondono. Lo tsunami danneggia gli impianti di raffreddamento della struttura, provocando un’immediata fusione del combustibile atomico e un’esplosione nel reattore numero 1. Seguono, nei giorni successivi, altri meltdown nel reattore 3 e 2, oltre al danneggiamento di una piscina di combustibile esaurito sulla sommità del reattore 4. L'incidente viene classificato di grado 7 nella scala Ines, ovvero il livello più alto possibile e della stessa gravità del famigerato disastro di Chernobyl.

Questi, in estrema sintesi, i fatti accaduti nel giorno più nero del Giappone dopo le tragedie di Hiroshima e Nagasaki. Gli stessi fatti raccontati nel dettaglio da Richard Lloyd Parry in Fantasmi dello tsunami. Nell'antica regione del Tohoku, libro vincitore del Rathbones Folio Prize, appena uscito in Italia e pubblicato da Exòrma edizioni.

Le esplosioni avvenute nei reattori hanno sparso la ricaduta radioattiva nell’entroterra. Più di 200mila persone sono state costrette ad abbandonare le loro abitazioni. Fortunatamente, grazie a una rapida evacuazione, nessuno è morto a causa delle radiazioni. Tuttavia, almeno nell'immaginario collettivo, quei territori saranno marchiati per sempre, senza considerare le possibili conseguenze a lungo termine della stessa Fukushima.

I fantasmi di Tohoku

Parry, corrispondente per The Times e residente a Tokyo, ha viaggiato per anni nel Tohoku, la regione colpita dallo tsunami. L'autore ha visitato le comunità devastate, focalizzando il suo racconto per lo più sulla tragedia avvenuta nella scuola elementare di una piccola comunità chiamata Okawa, vicina alla foce del fiume Kitakami. L'incidente ha causato la morte di 74 dei 78 bambini presenti nell’edificio.

I racconti di quei giorni è toccante. In un silenzio surreale, pochi giorni dopo la tragedia, molte famiglie non riescono a riconoscere i bambini estratti dal fango. C'è chi si affida addirittura ai medium nella speranza di localizzare i resti non ancora recuperati dei loro cari, continuando a scavare per mesi e anni. È così che, nell'immaginario collettivo, Tohoku si affolla di fantasmi e si moltiplicano gli avvistamenti.

Accanto alla ricostruzione del dramma, il libro di Parry si sofferma anche sulle conseguenze della tragedia, sulle richieste di risarcimento, sul disfacimento delle famiglie superstiti e sulla crisi sociale nei villaggi situati nella "zona rossa".

E ancora: grande attenzione viene riservata ai fallimenti delle autorità locali e del governo centrale di fronte alle necessità imposte dall’emergenza. Un'emergenza che ha cambiato per sempre la quotidianità di migliaia di persone e di un popolo intero.

Fantasmi dello tsunami

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