New York, 1951. É allora, spiega lo scrittore e critico cinematografico Antonio Monda, che la città americana prende il sopravvento su Parigi come capitale culturale. Ed è in questo momento euforico del grande risveglio dopo la Guerra che lui sceglie di ambientare l’ultimo libro, «L’America non esiste» (Mondadori).
Maria e Nicola arrivano dal Meridione italiano: rimasti orfani vengono affidati ad uno zio che ha fatto fortuna Oltreoceano e lanciano la sfida per la conquista del Nuovo Mondo.
Si trovano,racconta l’autore alla presentazione a Roma del suo romanzo, là dove tutto sta accadendo. Mentre ad Hollywood vengono realizzati capolavori del cinema come «La Regina d'Africa» di John Huston, «Viale del tramonto» di Billy Wilder, «Il terzo uomo» di Carol Reed, si affermano artisti come Pollock, Rothko e tanti altri, si sta costruendo il museo Guggenheim, emergono scrittori come J.D. Salinger, Henry Miller ed Ernest Hemingway.
Insomma, New York e l'America sono all'avanguardia in tutto, ida Hitchcock a Rochy Marciano, ma sui grattacieli si allungano anche le ombre del maccartismo. Tutti sono sul ring che cambierà il Novecento e i due protagonisti prenderanno strade opposte: quella dell’integrazione appassionata e quella della fiera resistenza all’omologazione a stelle e strisce.
Il titolo del libro, spiega Monda, è preso in prestito proprio dal capolavoro di Miller «Il Tropico del Cancro». L’autore vuole raccontare «il sogno, la ricerca di realizzare le proprie aspirazioni e quello che poi si trova, lo scontro con la realtà».
Spiega che i suoi riferimenti letterari sono in due grandi romanzi francesi dell'Ottocento: «Illusioni perdute» di Balzac e «Bel Ami» di Maupassant. In entrambi, gli ambiziosi protagonisti arrivano a Parigi dalla provincia per farsi strada e realizzare i loro sogni. Proprio come fa in particolare Nicola, nel libro di Monda.
La scelta dell’anno 1951 è un po’ autobiografica, perchè l’autore nasce esattamente un decennio dopo. E per il regista Paolo Sorrentino nel romanzo ce ne sono diversi di spunti autobiografici.
«Leggerlo- dice- è come andare a casa di Monda. Nel salotto dove puoi incontrare scrittori, registi, attori importanti e, soprattutto, puoi conoscere Antonio. Una persona, come trapela dal libro, lontana da ogni tristezza, da qualsiasi pensiero nero, sempre ottimista».
Il tema centrale è, per Sorrentino, l'abbandono dell'Italia per andare a New York: una città «la cui bellezza sta nell'insieme, non nelle particolarità, nei suoi singoli elementi».
La scoperta della grande Mela è qualcosa conosciuta bene da Lucia Annunziata, che presentava il libro con Sorrentino. In qualche modo si è ritrovata nelle pagine di Monda ed è ritornata al 1980, quando è sbarcata a New York come Maria e Nicola, per tornare in Italia solo nel 1994.
«Il romanzo - sottolinea la giornalista- non si limita a restituire un'immagine folcloristica o stereotipata della città. Monda riesce a raccontare l'universo complesso dell'America».
La Annunziata spiega come ha letto i due protagonisti: lei sempre positiva e considerata dal fratello un po’ «scema» per questo, lui con grandi aspettative verso il destino e «che vive in uno stato di rabbia» .
Un fatto positivo per la giornalista, perchè «la rabbia riesce a smuovere l'individuo, lo sprona ad agire e a reagire, è uno stimolo ad andare avanti».
Nicola la sfoga nella boxe, scoprendo poi a New York la cultura e la ricchezza. Le pagine del romanzo dedicate agli incontri di pugilato sono piaciute molto a Sorrentino. «Mentre le leggevo - dice il regista- mi sono tornate in mente alcune sequenze del miglior cinema americano. In particolare, mi ha colpito quando il pugile, proprio nel momento in cui tutti fanno il tifo per lui, vede le difficoltà della sua vita, la ripercorre e ha la consapevolezza che sta per perdere».
Mentre parla Sorrentino si sbaglia più volte parlando di film, ma riferendosi al libro. «Un lapsus signioficativo - commenta il regista- perché è molto probabile che qualcuno trarrà un film da questo romanzo».
C’è l’amicizia, nel libro di Monda, ma al
centro c’è l'amore. Una storia definitiva, in qualche modo debitrice al grande cinema americano. Monda cita dei versi di Alda Merini che l’hanno ispirato: «Spiegami amore come si fa ad amare la carne senza baciarne l'anima».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.