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Norman Mailer una vita tra libri, corna e cazzotti

Le "Letter scelte" dello scrittore statunitense

Nella sua vita Norman Mailer (1923-2007) ha scritto 45mila lettere, in alcuni giorni riusciva a dettarne anche cinquanta. J. Michael Lennon, biografo dello scrittore statunitense, ne ha raccolte 716 per il volume Selected Letters of Norman Mailer (Random House), in uscita il 2 dicembre. L'elenco dei corrispondenti è sterminato. Ci sono Martin Luther King, Robert Kennedy, Fidel Castro, Henry Kissinger, Bill Clinton, Monica Lewinsky, John Lennon, Clint Eastwood, Hunter Thompson, Philip Roth, Thomas Pynchon, Graham Greene e molti altri. Non sempre, a detta del New York Times che ha potuto vedere il volume in anteprima, le lettere sono irresistibili come ci si aspetterebbe da un carattere vulcanico come Mailer. Raramente l'autore de Il nudo e il morto si lasciava andare nella corrispondenza privata.

«Mailer - dice il curatore - aveva un rispetto tutto borghese per le convenzioni sociali. L'idea di non rispondere a una missiva era per lui assolutamente inconcepibile». Molti biglietti hanno un'aria piuttosto formale, sebbene amichevole. Questo non significa che Mailer non fosse se stesso. Ecco dunque le spacconate indirizzate alla prima moglie Beatrice Silverman, nell'estate del 1945. Mailer è in divisa alle Filippine e le scrive: «Tesoro, oggi ho vissuto uno dei grandi momenti della mia vita. Mi hanno dato una mitragliatrice. Finalmente il tuo bambino è pesantemente armato». Ecco le bravate sessuali, raccontate nel 1954 a Phyllis Silverman, sorella di Beatrice, dalla quale aveva divorziato: «Perché mi sono sposato? Per il motivo per il quale lo fanno tutti: avere altre avventure. Niente matrimonio, niente infedeltà. E chi vorrebbe vivere senza il brivido dell'osceno? Si suiciderebbero a milioni».

Non mancano le liti con Gore Vidal e Arthur Miller. Le minacce a William Styron, amico reo di aver parlato male di Adele Morales, seconda moglie di Norman: «Senti ragazzino. Devi imparare a tenere la bocca chiusa, altrimenti ti inviterò a combattere». Gli insulti a riviste come il potente ma «noioso» New Yorker .

Le bordate a editor come Gordon Lish: «ciò che il tuo lavoro vuole cogliere è tutto ciò che detesto nel mondo di oggi». Mailer: scrittore due volte premio Pulitzer ( Le armate della notte e Il canto del boia ), uomo in fondo rispettoso delle convenzioni ma pur sempre un lottatore di prima classe.

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