Quel razzismo etico dei «nazibuonisti»

I l titolo è esagerato, serve come strillo di richiamo. E così la svastica di copertina che ritrae una famiglia tipo. Ma il succo di Nazibuonisti, il pamphlet di metacronaca di Fabio Torriero (ed. Koiné), è che in nome del buonismo si sta creando un nuovo razzismo etico verso chi non si riconosce nel catechismo laico-radical. Nel '68 si condannava con Marcuse la tolleranza repressiva della società borghese e capitalista; poi al suo posto fu inventato un nuovo mostro, l'intolleranza permissiva. Ossia tutto è permesso ma guai a chi non è d'accordo. Torriero cita fatti di cronaca assai diversi e risale al suo filo conduttore: gli italiani sarebbero legati all'Io, al Patrimonio e al Tengo Famiglia, versione corrotta di Dio, patria e famiglia. Ma non è poi solo in Italia che succede questo, il degrado ha per padre l'americanizzazione e per madre la decadenza europea. La stranezza italiana è che qui non si accenna a nessuna reazione, come invece in Francia, in Europa e negli Usa. Poi sono spericolate le equivalenze tra nazismo e demo-buonismo, tra dittature e regimi liberali, tra Berlusconi e i marxisti, tra Hitler e il Mulino Bianco...
La voglia di colpire il lettore, l'uso d'iperbole, fa perdere il senso delle distinzioni e i gradi di responsabilità.

Nel culto dell'io e del presente convergono i detriti delle vecchie ideologie: un tempo c'erano i lib-lab riferiti ai liberal-laburisti, oggi lib-lab sta per libido-labili. Una società fondata su pulsioni e stati passeggeri. Chiamiamoli libido-labili più che nazi-buonisti. MarcVen

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica