Appena ho letto su Dagospia che Isabella Santacroce scriverà un'autobiografia in streaming ho pensato ecco, è la fine, mi è diventata grillina pure lei. Ma poi mi sono detto: possibile? A Isabella gliene frega di politica quanto a Grillo di Marcel Proust. Così senza aspettare nemmeno un minuto l'ho chiamata.
Isabella mi risponde «Ehi, Alano», perché io sono Alano, mi chiama così da anni, appena mi ha visto mi ha chiamato Alano, che poi è diventato Alan, a volte anche Alan Delon. Da parte mia viceversa da anni le scuso tutto, soprattutto i discorsi sulla religione e i fantasmi e i crocifissi, che non scuso a nessuno ma in lei fanno parte di una visionarità speciale, sono la materia di cui sono fatti i suoi romanzi, creature stranissime, affascinanti fantasmi di carta.
«Cos'è questa storia dell'autobiografia in streaming? Non sarai diventata grillina?».
«Grillina? Cos'è?».
Tiro un sospiro di sollievo, Isabella è sempre lei, fuori dal mondo, cioè è dentro il suo mondo fantastico, l'unico che veramente conta per uno scrittore.
«Spiegami».
Non se lo fa ripetere e mi spiega serissima che sarà un'autobiografia scritta online, con foto e video. In pratica mentre lei scrive, il lettore si collega e interagisce con lei e con l'opera stessa, in diretta. Neppure i grillini ci hanno pensato. «Che tipo di foto e video?».
«Della mia vita, personali, mai visti, e altro che succederà dal vivo, strada facendo».
«Fico» dico.
In realtà se lo facesse la Baricco o chiunque altra sarei già scoppiato a ridere, ma Isabella va presa sul serio perché è l'unica scrittrice italiana che nella letteratura ci crede davvero, e la letteratura, bisogna ammettere, la ricambia felicemente. Per la sua Trilogia di Desdemona Undicesima ha passato dieci anni blindata in casa, è tutt'altro che un'esibizionista. Gli esibizionisti sono come Saviano, si esibiscono e non scrivono, o scrivono i libri di Saviano.
E poi avete mai vista Isabella in televisione? Ci va di rado, e quando ci va ci va a modo suo: se Chiambretti le chiede di raccontarle il suo ultimo romanzo risponde «5+2», chi vuole intendere intenda.
A questo punto mi sono messo a prendere appunti, per cui sappiate che:
1) L'autobiografia si chiamerà La Stanza di Desdemona Undicesima, e comincerà a essere scritta il 24 giugno sul portale www.desdemonaundicesima.com.
2) Per entrare nella stanza ci sarà una chiave d'accesso, che sarà a pagamento (e nessuno rompa le palle su questo, pagate il cornetto e il cappuccino al bar, pagate il canone Rai, pagate per andare al cinema, quindi pagate Isabella senza fiatare).
3) Ovviamente potete leggere quello che scriverà Isabella solo se avete l'accesso. Il mese dopo, se l'autobiografia continuerà, potete comunque iscrivervi, ma non leggere quello che Isabella ha scritto il mese precedente.
«Tipo le primarie del PD» mi viene da dire, «che se uno non aveva votato al primo turno non poteva votare Renzi al secondo?».
«Tipo cosa, Alano? Io di politica non capisco niente».
«Hai ragione, scusa, continua».
Non prendetela con leggerezza, Isabella è una grande performer, lo sa bene chi è capitato a una sua presentazione: in una normale libreria lei saltava fuori con tanto di corpo di ballo e conigli meccanici, indossando maschere impossibili, tra piume e sbuffi, e urlando a uno del pubblico che le puntava addosso un obiettivo: «Non voglio essere fotografata!» (potete vedere la scena su Youtube). Mentre la maggior parte degli scrittori italiani si esibiscono in presentazioni mortifere con il critico amico di turno. A me sembra a scatola chiusa un'ottima alternativa dell'ennesima puntata di Piazzapulita o Servizio Pubblico, o al connettersi al blog di Cinque Stelle.
Tra l'altro sappiate che:
4) Isabella sarà presente con la maschera e la voce di Desdemona Undicesima: «la mia voce più lirica, l'oscuro di me, che è Isabella Santacroce con la maschera».
5) I commenti dei lettori diventeranno parte stessa di un libro a tiratura limitata, La stanza di Desdemona Undicesima, a cui però non si avrà diritto automaticamente per aver partecipato allo streaming, ma sarà messo all'asta. E mi sembra giusto. E anche degno di nota: nell'era degli ebook, Isabella torna alle edizioni limitate.
A chi non la conosce può sembrare contraddittorio: mette tutta se stessa nei suoi libri, ma al contempo ha bisogno di manifestarsi, di uscire dalla letteratura per riprendersi il proprio corpo.
«Non è uscire dalla letteratura, ma esserlo in tutto. La mia scrittura deve la sua unicità all'unicità del mio essere.
Io sono il primo libro che ho scritto».Quindi, cos'altro dire? Accorrete numerosi, io ho già comprato il biglietto con il mio codice d'accesso, il nickname non poteva essere che Alan, e sono qui a aspettare il primo streaming.
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