Cultura e Spettacoli

Sette cose sull’Italia che non sapete se non leggete fumetti

Basta una passeggiata tra gli stand di Romics per capire che, arte o roba da ragazzini che sia, il fumetto non passa mai di moda

L'esibizione di un cosplay al Romics
L'esibizione di un cosplay al Romics

Distratti dal dibattito se il fumetto sia arte o roba da ragazzini, si rischia di dimenticare che, qualunque cosa sia, non passa di moda dal 1895, anno di pubblicazione del primo:“Yellow Kid”, sul supplemento domenicale del “New York World”. E ormai è anche un polo di attrazione per un intero mondo giocoso, che racconta come si diverte un’intera fetta d’Italia che non vedi in tv. Per capirlo è sufficiente una passeggiata tra gli stand di Romics, l’appuntamento in grado di portare quasi 200.000 persone in un tranquillo weekend di ottobre alla periferica sede della fiera di Roma. Ragazzi travestiti da personaggi dei fumetti a migliaia, bambini con e senza mamme al seguito, giovani adulti, nerd e uomini in carriera, metallari di due o tre diverse generazioni, professionisti della comunicazione. Ecco la prima notizia che non sapete se non leggete fumetti: è il mondo immaginario più trasversale che esista. Via con le altre pillole di Italia che parla con le nuvole.

1 - Anche qui ci sono le star e il divismo

Avete sentito parlare di Zerocalcare come un fumettista che dalla periferia romana ha conquistato le prime pagine dei giornali, un idolo di lettori giovani e non? Fermi tutti, ce n’è già uno nuovo a contendergli la fama. La scena è inequivocabile: “Mamma, mamma c’è Sio”, strilla un bambino trascinando una giovane donna verso il banco dove un biondino con i capelli raccolti stile Maxi Lopez (attaccante del Torino, per chi non segue il calcio) firma autografi a una lunga teoria di dodicenni. Si chiama in realtà Simone Albrigi, ha 26 anni, è di Verona ed è osannato dai ragazzini che seguono i suoi fumetti dal tratto iper essenziale, ma pieni di graffiante ironia, su Youtube e su una pubblicazione (Scottecs magazine) con un formato che ti riporta di botto agli anni 80: il giornaletto. Qui potete farvi un’idea dei suoi fumetti:
https://www.youtube.com/user/scottecs

2 - I fumetti arredano (e non a poco prezzo)

C’è chi ha comprato e incorniciato tutti i primi numeri degli albi degli eroi Marvel, da Thor a Capitan America (invidia…). Altri arredano la casa in campagna con i quadri in acrilico che raffigurano i personaggi del cartoon Lupin III. Se l’idea vi solletica, preparate qualche centinaio di euro per levarvi lo sfizio. E pronti a spendere anche di più se invece preferite infilare in una bella cornice una tavola originale firmata dall’autore di un fumetto d’antan. Non si scherza a dire il vero nemmeno con quelli nuovi. Tra gli stand di Romics c’era quello del sito di e.commerce specializzato tavoleoriginali.net che propone pagine di Zerocalcare a 250 euro l’una.

3 - Come mascherare la nostalgia canaglia

Tra gli espositori più gettonati lo stand di GiantYmir, un’azienda artigiana di Ancarano, comune di manco 2.000 abitanti in provincia di Teramo, che realizza splendide maschere ed elmi personalizzati, sia riproducendo quelli di personaggi dei cartoni animati, dei film fantasy e dei fumetti che creazioni totalmente originali. Sugli scaffali stupefacenti riproduzioni di caschi di Iron Man e il più gettonato di tutti, il casco di Actarus, l’eroe del cartone animato Goldrake. “È la maschera più richiesta dai quarantenni”, dicono dall’azienda, dimostrando quanto vale sul mercato la nostalgia canaglia.

4 - Diabolik ha un fratello americano

O meglio sta per averlo. Non solo il seduttivo ladro inventato dalle sorelle Giussani resiste in edicola da cinquant’anni, ma ora la casa editrice rilancia tentando un esperimento che potrà scandalizzare i fan puristi, ma che è sicuramente affascinante: a novembre arriva “Dk”, una versione del famoso anti eroe italiano di carta ispirata non al feuilleton francese, come fecero le creatrici, ma al fumetto americano. L’effetto è adrenalinico e brillante. La nuova serie è immaginata in un universo alternativo dell’immaginario (espediente frequentissimo tra i supereroi a stelle e strisce) e la vecchia serie continuerà a uscire. E in fondo nel nuovo universo anche l’auto cambia poco: una Jaguar F-Type, anziché E-Type.

Una preview del nuovo "Dk"
Una preview del nuovo "Dk"

5 - Vostro figlio può diventare editore di giochi da tavolo

Avete un figlio disoccupato ma con tanta fantasia? Magari può lanciarsi in un mercato che non conosce crisi come quello dei “giochi da tavolo”, per usare la definizione più ampia possibile. Nonostante i videogiochi e internet, anzi spesso integrandosi con la rete, le serate passate in gruppo a giocare attorno a un tabellone (ma ora anche senza e usando strani mazzi di carte) non sono affatto passate di moda. Tra i tanti stand e tavoli allestiti per giocare a Romics c’è quello della Cosplayou, l’azienda lanciata nello scorso dicembre da un 25enne perugino, laureato Bocconi, che è già una bella storia imprenditoriale: “Il mercato cresce sempre, negli Usa anche dell’8-10% l’anno”, snocciola il giovane imprenditore. Che lavora come un editore di libri: seleziona i progetti di giovani creativi facendoli testare a un team di esperti. Se funzionano, li lancia. Come “Pizza, spaghetti e mandolino”, gioco in cui ci si immedesima in clan mafiosi rivali e si combatte. A colpi di carte, per fortuna. “Me lo hanno chiesto anche in Finlandia”, si entusiasma Francesco.

6 - Le maschere rendono più buoni

I padiglioni della fiera erano stracolmi di adolescenti mascherati. I più belli e appariscenti vengono fermati ogni tre passi da qualcuno che li vuole fotografare. E loro si mettono di buon grado in posa. E va di moda girare mascherati con un cartello in mano: “Abbracci gratis”. Dai social network al social struscio.

7 - Che c’entrano i droni?

La passione per queste micro macchine volanti radiocomandate è ormai pienamente esplosa. E trovi droni che volano sulle teste del pubblico in ogni fiera che si rispetti, da quelle dell’elettronica alla sagra del panino. I droni c’entrano sempre.

L’importante è divertirsi.

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