Roma

Il cuore di una casa-capolavoro quest’anno «batte» nel soggiorno

Trecento espositori presenti alla mostra dell’arredamento

Spazi su misura da progettare e colorare come fossero tele d’artista, seguendo la creatività del momento per realizzare case-capolavoro, irripetibili nella loro unicità. La libera ispirazione è l’ultimo trend di Moa Casa, salone capitolino dedicato all’arredamento, dal 27 ottobre al 4 novembre alla Nuova Fiera di Roma, con trecento espositori italiani e stranieri su una superficie che, per la prima volta, raggiunge i trentamila metri quadri.
Il segreto di una casa «in» è quello di seguire il proprio gusto - o musa che dir si voglia - senza avere paura di osare con «pennellate» poco accademiche, magari rubando spunti e segreti ai grandi designer per coniugare al meglio bellezza e comfort. Se negli ultimi anni l’attenzione dei romani era puntata sulla cucina, riscoperta nell’accezione tradizionale di focolare e cuore della casa, oggi a dominare le fantasie è il soggiorno. Di norma la stanza più grande di un appartamento - per non parlare dei sempre più ambiti loft - è uno spazio tutto da inventare e da vivere. In una parola, polifunzionale.
Con il ridimensionamento della casa moderna, è qui che si mangia, si legge, si studia, ci si rilassa e ci si diverte, da soli o in compagnia, in famiglia o con gli amici. Qui, di conseguenza, si «gioca» con l’arredamento. Il minimalismo imperante di pareti bianche e pavimenti in parquet o cotto, comunque scuri, viene rotto dall’introduzione di elementi «pop», per colore, forma e sorprese. Si comincia dai divani, morbide isole di dimensioni spesso molto grandi rispetto alla stanza, in tessuti e materiali di tutti i colori, con braccioli e schienali reclinabili per aumentare le sedute o stare più comodi.
Il «classico» non scompare ma viene rivisitato: sì quindi a sofà dalle linee rétro con tanto di pouf o poggiapiedi, ma concepiti come puzzle, da «smontare» a seconda delle esigenze. Bene i maxi-cuscini, impreziositi da rifiniture in stile materasso, da poggiare in terra in un disordine apparentemente casuale.
Le poltrone puntano su ergonomicità e effetti scultura, scegliendo forme morbide che nascondono la loro funzione fino a quando non le si utilizza. Realizzati in più blocchi o fasce modulari di diversa grandezza, sono «a sorpresa» anche scaffali, librerie e armadi componibili, da sempre biglietti da visita dei padroni di casa. È tra i libri che vengono esposti vasi, accessori, oggetti artistici e ricordi. Ed è qui che trova spazio l’home entertainment con schermi a cristalli liquidi, ultrapiatti e a scomparsa, pc, media center e consolle per video-giocare.
In soggiorno trova posto pure la cucina, con piattaforme multiuso altamente tecnologiche, mono-blocco dalla linea rigorosa, personalizzabili con serigrafie. Il binomio spazio-opera d’arte si sviluppa attraverso mobili-scultura, lampade-gioiello, cappe da forno come quadri, stampe fotografiche e, perfino, stickers ad hoc per pensili e sportelli, senza dimenticare giochi di luce e trasparenze in un importante ritorno di vetro e cristallo, dai mobili alle luci.

Per una casa tutta da mostrare.

Commenti