Cura choc per la Grecia, pagano i cittadini

Sono stati sette mesi di paura, quelli vissuti dalla Grecia da ottobre scorso a oggi. Queste le tappe che hanno scandito la crisi del Paese, la più profonda e pericolosa vissuta dall’euro dalla sua introduzione.
4 ottobre 2009 Il partito socialista Pasok vince le elezioni. Emergono differenze tra le previsioni del governo uscente e la realtà dei conti pubblici: il deficit/pil 2009 è al 12%, il doppio del previsto.
19 ottobre Il ministro delle Finanze, Papaconstantinou, informa che il debito salirà al 120% del Pil.
5 novembre Il primo ministro Papandreu annuncia un bilancio di austerità per il 2010, volto a «salvare il Paese dal fallimento».
10 dicembre L’emergenza Grecia approda al tavolo del Consiglio europeo. Si parla di «situazione molto grave».
11 dicembre Papandreu promette ai leader Ue che Atene riporterà il suo deficit sotto il 3% in quattro anni.
16 dicembre Standard & Poor’s taglia il rating a «BBB+». Seguirà anche il declassamento da parte di Moody’s.
24 dicembre Il Parlamento greco approva la Finanziaria dell’austerità.
4 gennaio 2010 Cominciano a circolare le cifre di cui avrebbe bisogno la Grecia per risollevarsi: si parla di 54 miliardi.
11 gennaio L’Fmi decide di inviare una missione ad Atene in vista di un possibile prestito.
14 gennaio Il governo vara il piano triennale di risanamento che prevede un deficit al 2,8% del Pil nel 2012 grazie a riduzioni della spesa e nuove tasse.
2 febbraio Papandreou annuncia misure più forti, tra cui il congelamento di tutti i salari pubblici per il 2010, l’aumento dell’età pensionabile e nuove tasse sui carburanti.
9 febbraio Si parla di «rischio contagio» e l’Unione europea comincia a mettere a punto misure di sostegno.
11 febbraio Il Consiglio europeo raggiunge un accordo per aiuti alla Grecia, senza deciderne i dettagli tecnici.
28 febbraio Il Wall Street Journal svela che esperti di Francia e Germania studiano un piano da 30 miliardi di euro.
3 marzo Il governo greco decide ulteriori misure per 4,8 miliardi. Il presidente dell’Eurogruppo Jean Claude Juncker annuncia che i Paesi dell’area euro sono pronti all’intervento.
25 marzo Dopo polemiche e indiscrezioni, in particolare sul ruolo del Fmi, Francia e Germania trovano un accordo sul piano di aiuti, su cui ottengono l’ok da parte di tutta Eurolandia.
9 aprile Nuovo taglio del rating, che scende a un soffio dal livello spazzatura («junk») da parte di Fitch.
11 aprile L’Eurogruppo pronto ad aiuti per 30 miliardi; altre risorse (15 miliardi) dal Fmi.
22 aprile Il deficit 2009 della Grecia si rivela più ampio del previsto: al 13,6%, rispetto al 12,9% notificato a Bruxelles dal governo.
23 aprile Il premier Papandreu annuncia il ricorso al meccanismo di sostegno Ue-Fmi.


27 aprile Standard & Poor’s abbassa il rating del paese: i titoli di Stato sono giudicati «spazzatura».
2 maggio Il governo greco dà via libera al piano di salvataggio. Si riunisce l’Eurogruppo a Bruxelles. Barroso definisce il piano della Grecia «solido e credibile».

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