Cura del ferro solo a parole Niente soldi per la Roma-Lido

Bloccati i fondi regionali per l’ammodernamento E i pendolari preparano le pagelle sulla linea: «Porteremo i risultati a Veltroni»

La «cura del ferro» per la capitale? Senza soldi (e medicine). Vagoni sporchi, orari fin troppo elastici, guasti continui e, soprattutto, treni antiquati. Vecchi problemi mai risolti quelli della linea ferroviaria Roma-Lido, oltre 28 km che collegano Porta San Paolo a Ostia Cristoforo Colombo. Tanto che un gruppo di pendolari, riunito nel «Comitato utenti il trenino», ha deciso di dare battaglia per ottenere un incontro urgente in Campidoglio. «Da tempo abbiamo chiesto un’audizione in consiglio comunale per far presente i gravi problemi inerenti la situazione della Roma Lido», spiegano in una lettera che denuncia carenze e disservizi cui sono sottoposti quotidianamente migliaia di lavoratori e studenti del litorale. «Ma non ci presenteremo dal sindaco a mani vuote», promettono. Ieri pomeriggio, difatti, alla stazione di Acilia gli stessi pendolari hanno distribuito a centinaia di persone un questionario per testare il «gradimento» del servizio. Ovvero per monitorare, in una delle due fasce orarie di punta il rispetto degli orari. Fra le proposte del comitato due linee d’intervento: la prima, a basso costo, da realizzare in tempi brevi per risolvere «piccoli problemi»; la seconda, più articolata, per trasformare la linea in una «vera metropolitana». Ovviamente quest’ultima prevede un maggior impegno economico e tempi d’attuazione più dilatati. Non è finita. I pendolari assicurano di «inchiodare chi ha responsabilità sui disservizi, sui patti non rispettati, sugli accordi firmati e disattesi». Sarà un caso ma proprio ieri il presidente di Met.Ro, Stefano Bianchi, annuncia in una nota «fiume» l’introduzione della terza Freccia del Mare, un convoglio (in teoria) all’avanguardia. Il comunicato di Bianchi non nasconde, d’altro canto, i problemi. Come il pianale dei vagoni, più basso rispetto al livello della banchina, o la mancanza di aria condizionata. Motivo? Il blocco dei fondi regionali, 28 milioni e mezzo di euro destinati all’ammodernamento della Roma Lido ma congelati dalla Pisana per almeno due mesi. Un intervento necessario per collimare il dislivello (e impedire ai viaggiatori di rompersi una gamba), dal costo di 93mila euro. Per qualcuno, però, sarebbe bastato ordinare vetture dimensionate alle stazioni. Una coperta troppo corta: «Le tre Frecce del Mare oggi in servizio - sottolinea Bianchi - sono realizzate “in economia”, con anticipazioni di fondi della società Met.Ro., ottimizzando i costi di altre lavorazioni manutentive, perché siamo convinti che, di fronte a una costante crescita della domanda di trasporto sulla linea Roma-Lido, la prima risposta sia quella di aumentare la quantità di servizio mettendo sui binari più treni». Secondo gli utenti la frequenza dei treni da e per la capitale è «asimmetrica», vale a dire che negli orari di maggior richiesta, quelli in cui i viaggiatori sono stretti come sardine, è altissima la mattina verso Piramide e la sera verso Colombo, bassissima nelle direzioni opposte agli stessi orari. Ma non abbastanza da evitare che la folla si accalchi sulla banchina (spesso per oltre 20 minuti). Risultato? Treni vuoti in un verso, strapieni nell’altro. Al debutto, nel ’21 i treni del litorale viaggiavano a 25 chilometri l’ora.

Ma già nel ’24 raggiungevano i 45 l’ora, coprendo il percorso in 33 minuti. Grosso modo lo stesso tempo di oggi fra le fermate Lido Centro e Porta San Paolo (Piramide). Eppure lo stanziamento regionale non potrà fare molto. Perché? Ogni nuovo convoglio costa 10milioni di euro.

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