Daniele Petraroli
«Adesso è ufficiale: la cura del ferro è stata definitivamente abbandonata. Il sindaco Veltroni, lassessore Calamante e tutti i sedicenti esperti che hanno bloccato il tram in via Nazionale devono dimettersi e lasciare il posto a chi invece di trasporti pubblici ne capisce: se non sono capaci di fare un tram è ora che se ne vadano». È un fiume in piena lavvocato Donzelli, delegato dellAssoutenti del trasporto pubblico per Roma. A scatenare la sua ira la notizia data dallassessore alla Mobilità che non si farà più il tram in via Nazionale, già approvato da tutti gli organi competenti e, come se non bastasse, già finanziato.
Avvocato cosa sta succedendo in Campidoglio? Si stanno rimangiando quanto detto in questi anni?
«Mi sembra evidente che la giunta Veltroni ormai abbia deciso di puntare decisamente sul trasporto su gomma. Ma non nel senso degli autobus. Intendo che ormai costringono i romani a muoversi con la propria automobile, a dispetto di tutte le dichiarazioni di facciata. Sembra quasi di tornare agli anni Sessanta quando si volle spingere gli italiani a comprare le auto. Forse anche adesso ci sono pressioni in questo senso».
Quando fu inaugurato l8, quasi dieci anni fa, sembrava che Roma volesse riscoprire il gusto di muoversi in tram.
«È paradossale. Con questultima decisione mandano definitivamente in soffitta la famosa T ideata da Italo Insolera. Lidea che la Capitale potesse muoversi su unasse di binari da Termini a Casaletto, da un lato, e sempre dalla stazione a Giureconsulti dallaltro. Dei 15 progetti tranviari dellepoca di Tocci assessore non è rimasto in piedi nessuno. Con una scusa o con unaltra li hanno cancellati tutti».
Qualche esempio?
«A viale Togliatti hanno preferito lasciare agli autobus le corsie preferenziali invece che ai tram, con i problemi che tutti conosciamo. O la linea 2 che, secondo il progetto, doveva proseguire fino a Vigna Clara. Per non parlare di viale Angelico dove si parlava di costruire un tram addirittura per i mondiali del 90, poi in occasione del Giubileo del 2000. E oggi? Se ne sono completamente dimenticati».
A sentirla parlare sembrerebbe che lunico problema del trasporto pubblico capitolino siano i tram. Ma è davvero così?
«Non scherziamo. La verità è che manca un progetto complessivo. Lamministrazione si muove a tentoni. Pensiamo alla nuova metro C che stanno costruendo».
Cosha che non va?
«Intanto che corre dalla parte sbagliata. È troppo a sud. Sarebbe più utile verso Tor Vergata. Così, inoltre, si incrocia con la Roma-Pantano da Alessandrino al capolinea. Una nuova linea metropolitana dovrebbe essere qualcosa in più non dovrebbe servire a smantellare lesistente. Senza contare che la Roma-Pantano con più macchinisti e la risistemazione dei binari potrebbe essere efficiente come il tram 8».
Altre situazioni al limite che vuole denunciare?
«La situazione del filobus sulla Nomentana, per esempio, è scandalosa. Nonostante i proclami non è stato più completato. Stessa sorte per le paline che avvisavano dellarrivo degli autobus. Funzionanti solo nel periodo precedente alle elezioni».
Quali sono le vostre proposte alla giunta Veltroni?
«Innanzitutto raddrizzare il percorso della metro C e salvare la Roma-Pantano.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.